10 domande ad Alessandro Monti

Riportiamo domande e risposte tra Lorenzo Podestà e Alessandro Monti, già pubblicate da menabonews.

1. Senta Monti, la domanda d’obbligo a questo punto della campagna elettorale: quando presenterete il candidato sindaco?

Nella mattina di sabato 21 incontreremo i cittadini e la stampa e presenteremo il programma, i candidati al ruolo di consiglieri comunali e il candidato sindaco. Come nei “mercoledì di partecipattiva” la conferenza sarà partecipata e l’esposizione sarà corale.

2. Cosa vi fa credere di essere migliori rispetto ai vostri competitori? Perchè, in sostanza, i chiavaresi dovrebbero votare il vostro candidato sindaco?

In una competizione elettorale per amministrare la città non c’è un migliore o un peggiore. Ci sono proposte diverse, che nascono da modi diversi di guardare alla città. Sta al cittadino riconoscersi nell’una o nell’altra. Chi voterà il prof. Taccone, nostro candidato Sindaco, ha la certezza di votare per una squadra con la quale confrontarsi apertamente sempre. Perché noi continueremo ad essere partecip@ttivi anche dopo le elezioni, anche in caso di vittoria.
I giovani che si impegnano in prima linea, l’entusiasmo dei tanti cittadini di ogni età che partecipano alla stesura del programma, le competenze che tutti portano a disposizione di questo progetto e un candidato sindaco che da quindici anni gestisce una struttura pubblica: questo sono i caratteri che meglio ci descrivono.
In più chi si avvicina al nostro movimento può discutere, conoscere, dare idee, criticare. Il nostro è un laboratorio aperto a tutti. Questo significa che siamo una realtà viva, che nel continuo confronto è in grado di individuare le soluzioni giuste per migliorare la vivibilità a Chiavari.
La politica crea diffidenza, riporta alla mente corruzione e clientelismo e sembra stantia ma, se rimane sporca e ad appannaggio di una casta, è solo perché glielo permettiamo. La partecipazione permette il controllo e la trasparenza.
E’ finito il tempo della politica arrabbiata e maleducata, siamo stufi di una politica che assomiglia più a una lite di condominio che a un’espressione di democrazia. Partecipattiva punta tutto sui contenuti e sul metodo: un processo dinamico, con strumenti nuovi.

3. Sono trascorsi alcuni mesi e, soprattutto, il quadro politico mutato radicalmente. La prego dunque di rispondere in modo chiaro alla seguente domanda: se Poggi, d’accordo con la maggioranza, avesse azzerato la Giunta dieci giorni dopo il famoso comunicato della Margherita di inizio gennaio, si sarebbero potute evitare le urne?

Questa ipotesi non si è verificata per cui non mi è possibile dare una risposta.
Colgo l’occasione della domanda, però, per evidenziare che l’accordo che l’Unione ha sottoscritto in questi giorni con il proprio candidato Sindaco, conferma che avevamo ragione noi. Gli esponenti di centrosinistra e il candidato Sindaco affermano infatti che occorre un radicale cambiamento di persone e ruoli, un rinnovamento totale che deve tagliare fuori i partiti dall’azione amministrativa. Addirittura il candidato sindaco vuole per sé le deleghe all’edilizia privata e pubblica e ai lavori pubblici, sottraendole alle scelte dei partiti e manifestando, quindi, di avere ancora dubbi sul ruolo che possono giocare.
Le loro parole spiegano bene perché la giunta Poggi ha finito prima della scadenza.

4. Il movimento “Partecipattiva” è molto attento alla condivisione dei processi decisionali. Tuttavia, alla prima uscita ufficiale, il candidato del centrosinistra ha ipotizzato il ricorso al referendum per sostenere le grandi scelte che la prossima amministrazione dover compiere (Preli, Colmata e Fara). Siete anche voi favorevoli allo strumento referendario?

Da più parti si invoca l’utilizzo del referendum come strumento di partecipazione; noi riteniamo che sia uno strumento debole. Infatti viene utilizzato per esprimere consenso o dissenso a scelte fatte da chi amministra. Chi è chiamato alla scelta referendaria non ha partecipato a fare quelle scelte. E nelle poche righe del quesito non può certo rintracciare la storia di quella scelta e quindi partecipare in modo adeguato.
Noi crediamo che la partecipazione debba avvenire prima di aver fatto le scelte (anche perché se il referendum non passa si è perso anche tantissimo tempo e risorse a realizzare progetti inutili). I cittadini devono essere coinvolti nelle scelte fin dall’inizio, anche perché ogni cittadino è una risorsa di idee ed energie uniche, che messe in rete vanno a vantaggio di tutta la città.
Noi attiveremo numerosi strumenti di partecipazione che consentiranno a chi lo desidera di essere sempre coinvolto nelle scelte: nuove consulte, tavoli di concertazione con cittadini attivi e assemblee pubbliche, fino ad arrivare al bilancio partecipativo che è lo strumento che consente di progettare il bilancio insieme ai cittadini.
Anche la rete civica a banda larga che porteremo in tutte le case faciliterà la comunicazione tra amministratori e cittadini.

5. Gli avversari di Agostino seguono il voto moderato. Pelizza, Sanguineti, Maschio e Bertuccio sembrano voler attingere alla medesima fonte. Non vi è il rischio, le chiedo, di perdere consensi nell’elettorato che auspica scelte coraggiose, come ad esempio un significativo incremento dell’ICI sulle case sfitte per favorire l’offerta di alloggi, che pare non avere interlocutori in questa campagna elettorale?

Noi abbiamo in mente di fare tutte le scelte possibili per risolvere il problema della casa, perché è una assoluta priorità. Quello dell’ICI è uno strumento a disposizione che cercheremo di utilizzare nel modo più utile allo scopo.

6. Tre priorità per Chiavari…

1) La manutenzione e la cura della città: pulizia, verde, traffico, percorsi ciclabili, arredo urbano

2) Formalizzare il Piano Regolatore Sociale, come strumento per rispondere in modo organizzato e attento a bisogni ed attese di ogni cittadino chiavarese.

3) Parlare di giovani, lavoro, cultura, innovazione tecnologica e prevenzione come assi portanti di un pensare ed agire politico, da cui far scaturire il rinnovamento della città.
Abbiamo scelto di proposito di tenere la presentazione il 21 aprile, giornata nazionale del benessere dello studente.

7. Monti, lei frequenta gli ambienti cattolici cittadini. Esistono pressioni, pur misurate, per determinare la vittoria di questo o quel candidato, a suo dire?

Il nostro agire politico è fortemente laico. La adesione ad una fede è un’esperienza interiore e personale, che ha ricadute nel modo in cui la persona vive anche nella società, ma che non deve mai cercare sintonie per formare cartelli politici.
Per questo motivo sono convinto che chi vive una autentica esperienza nella fede cattolica non accetta pressioni alcune e sceglie chi votare in autonomia.

8. Suggestione impossibile: ballottaggio a tre Agostino, Pelizza, Sanguineti. Per chi sicuramente non voterebbe al secondo turno? Non si trinceri dietro risposte di comodo…

Per il momento non sono stati resi pubblici ne i programmi ne le liste di nessuno degli altri cinque candidati sindaci, per cui non mi è possibile rispondere.

9. Ha ancora la tessera della Margherita, non dico in tasca, ma almeno in casa?

Non sono stato convocato per il congresso cittadino che doveva eleggere i delegati per il congresso provinciale. Quindi il partito mi ha effettivamente espulso, anche se questo atto non mi è stato notificato ufficialmente.

10. Appello al voto in meno di 25 parole. A lei la tastiera del computer…

La politica è un servizio, ne abbiamo bisogno e ne abbiamo il diritto. Prendiamo l’iniziativa.