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I parchi pubblici

L’area cani … gestita da cani!

Siete mai passati dalla stradina che dall’ospedale di Chiavari porta al Castello lambendo la nuova area cani? Rimarrete senza parole!dog park
Una parte dell’area è letteralmente invasa dalle sterpaglie che in alcuni punti raggiungono e sorpassano il metro di altezza (misurazioni effettuate di persona).area cani
L’area appare in totale stato di abbandono. Quello che poteva essere un servizio per la cittadinanza di fatto si è trasformato in una zona di degrado e abbandono.
Inoltre l
a fontanella per dissetare gli amici a 4 zampe è stata collocata al di fuori dei due recinti adibiti a zona di gioco.
Non si potrebbe coinvolgere qualche associazione animalista  in modo che si faccia carico della manutenzione delle aree? Un ‘esperienza” del genere è in essere a Sestri Levante dove di fatto la gestione dell’area cani ( molto + estesa e meglio organizzata di quella di Chiavari) non grava sull’amministrazione comunale.

Spazi pubblici o aiuole?

Il tema dell’urbanizzazione degli spazi pubblici è un tema ampio che tocca molti aspetti della vita quotidiana. Se pensiamo ad esempio ai tristi eventi di questi giorni riguardo della presenza di senzatetto in passeggiata a mare, possiamo considerare che la passeggiata è uno spazio ben studiato e ordinato, sfruttabile nei mesi estivi, ma che certamente non è altrettanto funzionale e vivibile per i chiavaresi nel resto dell’anno.

Se la passeggiata fosse stata progettata anche (anche) come spazio ludico probabilmente le famiglie l’avrebbero vissuta e “colonizzata” anche nelle belle giornate invernali.

Parliamo allora delle aree a giardino pubblico chiavaresi. Continua a leggere

Decalogo per uno sviluppo sostenibile dei waterfront

Il Centro Internazionale Città d’Acqua svolge attività di documentazione, informazione, studio e ricerca sui problemi e sulle esperienze degli insediamenti urbani fortemente caratterizzati dal rapporto con l’acqua.

Pubblichiamo il decalogo per uno sviluppo sostenibile dei waterfront, frutto del lavoro di ricerca di questo importante centro studi.

  1. La qualità di acqua e ambiente va garantita
  2. I waterfront sono parte del tessuto esistente
  3. L’identità storica dà carattere al luogo
  4. Bisogna dare priorità al mix delle funzioni
  5. L’accessibilità pubblica è un requisito indispensabile
  6. I progetti sostenuti da partnership pubbliche e private procedono più rapidamente
  7. La partecipazione pubblica è un elemento di sostenibilità
  8. Il recupero del waterfront richiede progetti a lungo termine
  9. La rivitalizzazione è un processo continuo
  10. I waterfront traggono beneficio dagli scambi culturali internazionali

Un ottimo punto di partenza per ripensare al waterfront chiavarese.

Uno scivolo per bambini: un’altra occasione persa per decidere insieme ai cittadini

Grazie a Partecipattiva anche Sampierdicanne da oggi ha una piccola zona parco-giochi, in piazza Salvo D’Acquisto.

Perché diciamo che è grazie a Partecipattiva?

Spieghiamo l’antefatto: nel Consiglio Comunale di marzo a Chiavari, Partecipattiva, attraverso il suo consigliere Taccone, aveva proposto di “utilizzare una quota dell’avanzo di bilancio 2007 per realizzare un’area per il gioco libero dei bambini, adeguatamente sicura ed attrezzata nel quartiere di Sampierdicanne.” Il Consiglio Comunale aveva respinto la proposta. Evidentemente il voto negativo della maggioranza agostiniana era dovuto solo alla volontà di non dare pubblica soddisfazione ad una richiesta della minoranza; tuttavia c’era la consapevolezza che la nostra era una buona proposta.

Non è la prima volta che succede. Anche quando Partecipattiva ha chiesto un massiccio intervento di sistemazione di marciapiedi e attraversamenti pedonali in via Parma, la proposta fu respinta, mentre ora vediamo che nel piano dei lavori pubblici una parte di quest’opera è in programma.

Riteniamo che questo modo di procedere dell’amministrazione sia negativo perché impedisce di fare bene le cose. Se fossimo stati coinvolti infatti avremmo chiesto all’amministrazione di venirne a parlare con gli abitanti del quartiere di Sampierdicanne. Sarebbe stato sufficiente convocare una assemblea pubblica, dire che c’era la volontà di posizionare alcuni giochi attrezzati, chiedere agli abitanti e alle associazioni del quartiere, alla scuola, alla parrocchia e soprattutto ai bambini e alle loro famiglie dove ritenevano fosse il posto giusto per mettere i giochi e quale tipo di gioco preferivano. Sicuramente si sarebbe fatto un lavoro migliore, perché nessuno conosce bene un quartiere meglio di chi ci vive tutti i giorni. Purtroppo così non è stato.
Ancora un volta è il segnale di come il valore della partecipazione sia ben lontano dall’essere compreso.

“Caro Babbo Natale…”

Riproponiamo qui un articolo apparso oggi sul Secolo XIX. Si tratta di una letterina a Babbo Natale con preghiera di chiedere al Sindaco un’area giochi. Segue poi la risposta di Vittorio Agostino.

“Caro Babbo Natale chiedi ad Agostino un’area per giocare”

I bambini di Casali di Bacezza scrivono al sindaco
“Uno scivolo e due altalene per una Chiavari fatata”

Chiavari. E’ Natale e siamo tutti più buoni, dice uno slogan pubblicitario. Forse è proprio con questo spirito che i più piccoli residenti a Casali di Bacezza chiedono un regalo diverso dal solito e non uno di quei doni che i genitori possono comprare in un negozio.

E’ uno spazio verde, un angolo attrezzato per il gioco dei bambini, non lontano da casa, comodo e quindi senza la necessità che mamma e papá li accompagnino. Continua a leggere