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La fiera di Sant’Antonio

Se a Chiavari ci fosse stata un’amministrazione comunale a guida Partecipattiva quali differenze ci sarebbero state nell’organizzazione della fiera di Sant’Antonio?
La storia non si scrive con i se, la politica, quando si è minoranza, sì.
Il se è l’alternativa, è far vedere che un’altra politica è possibile.
Un’amministrazione di Partecipattiva:
– avrebbe cercato un accordo con le ferrovie e con l’azienda trasporti per organizzare collegamenti straordinari con la costa e l’entroterra incentivando, con indubbi vantaggi per la città, l’uso del mezzo pubblico per recarsi alla fiera;
– avrebbe organizzato qualche spettacolo collaterale in sintonia con la tradizione della fiera;
– avrebbe fatto un manifesto che celebrasse la millenaria tradizione e che fosse un saluto e un ringraziamento alle migliaia di persone che giungono a Chiavari nel giorno della fiera portando ricchezza alla città;
– avrebbe messo, in un luogo idoneo, dei servizi igienici da campo e la disponibilità di acqua potabile a servizio di  di un numero così straordinario di visitatori.
E soprattutto, dopo la fiera, gli amministratori di Partecipattiva sarebbero andati a proprie spese alla fiera di Sant’Orso in Aosta per imparare e trovare stimoli e idee per far meglio l’anno successivo.

Il fallimento pilotato dei Comuni italiani

Pubblichiamo ampi stralci di un articolo pubblicato dalla rivista AltrEconomia, nel numero di dicembre, che ben illustra la drammatica situazione in cui versano i Comuni italiani, tra i quali anche i nostri Comuni tigullini

[…] I Comuni italiani soffrono: non hanno soldi, o non possono spenderne. Cadono sotto i colpi di una politica nazionale demagogica che elimina i tributi locali ma non ne compensa la perdita, di un progressivo accentramento delle decisioni (mascherato di falso federalismo) e di regole europee miopi e controproducenti.
Ma se i Comuni falliscono, il problema è di tutti. Nei servizi, innanzi tutto. Niente soldi, niente asili nido, servizi alla persona, agli anziani, trasporti pubblici, raccolta dei rifiuti, sostegno alle famiglie, vigili urbani. Basta farsi un giro nella propria città, e fare due conti a casa, per rendersi conto di quanto i Comuni si siano impoveriti negli ultimi anni. I problemi sono anche per i conti dello Stato: secondo l’Istat, il comparto degli enti locali ha contribuito al miglioramento dei conti pubblici correggendo il proprio saldo, che tra il 2004 e il 2008 è migliorato di 2,5 miliardi di euro. Non solo: il 60% della spesa per investimenti del Paese è sostenuta dai Comuni. Eppure il grido di dolore dei sindaci è più forte che mai. E nessuno sembra ascoltarlo.

Le “spettanze”.
Per sapere quanto lo Stato versa alle amministrazioni comunali basta fare un salto sul sito del ministero dell’Interno. Qui, alla voce “finanza locale”, si può consultare il database delle “spettanze” dei Comuni italiani. Si tratta di quanti soldi lo Stato deve a ciascuno comune. Andate su www.finanzalocale.interno.it e cercate il vostro Comune. I dati arrivano fino al 2009, e si possono controllare le cifre negli anni precedenti. Provate a farlo, confrontando le cifre 2009 col 2008, e troverete una sfilza di segni meno. Milano, meno 40 milioni. Torino, meno 30 milioni. Roma, meno 90 milioni (Chiavari, meno 260.000; Cogorno, meno 40.000 ndr). Continua a leggere

Tributi Italia: a che punto siamo?

Sono passati oltre due mesi dall’articolo Tributi Italia spa: “Riscuoti i soldi e scappa?“: vediamo ciò che è successo nel frattempo.

Proviamo a farlo da quattro punti di vista: quello dei lavoratori, della commissione del ministero delle finanze incaricata della vigilanza sull’albo dei riscossori, delle amministrazioni locali, dei contribuenti.
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Tributi Italia spa: “Riscuoti i soldi e scappa”?

 Nel numero del 24 settembre 2009 di Panorama, Laura Maragnani firma un articolo dal titolo “Riscuoti i soldi e scappa”, relativo al ‘colosso’ delle riscossioni Tributi Italia Spa, avente sede amministrativa a Caperana, in via Parma, 356. 

Dall’articolo emerge che Tributi Italia lavora per oltre 500 comuni. Con decine di questi ha costituito le cosiddette ‘società miste’ (pubblico-private), attraverso le quali riscuote anche ICI e TARSU, imposta e tassa che costituiscono le maggiori entrate degli enti per fronteggiare la spesa corrente. 

Centinaia di questi comuni hanno segnalato al ministero il mancato versamento delle somme riscosse dalla Tributi Italia. Parliamo di oltre 150 MILIONI di Euro. Sull’articolo sono elencati alcuni di questi comuni, quelli ai quali tributi italia deve versare le cifre più consistenti (Bologna, Nettuno, Aprilia, Pomezia), ma tra i comuni creditori ce ne sono molti anche del Tigullio: Chiavari (da delibera di giunta 232.000 euro), Cogorno (secondo l’assessore al bilancio in consiglio comunale: circa 40.000 euro), Rapallo, Neirone…

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Il video completo del nostro progetto

La proposta che abbiamo fatto ai chiavaresi di una rete di percorsi e piste ciclabili sta incontrando un grande interesse. Tantissimi sono stati i cittadini che si sono fermati al nostro banchetto in piazza Matteotti nella giornata di sabato scorso, chiedendoci cosa potevano fare per veder realizzata l’opera da noi proposta. Molti anche i contatti via e-mail e i suggerimenti per migliorare i percorsi o addirittura ampliare la rete.

Ecco i nostri percorsi ciclabili per Chiavari

Puoi venire a vedere il video completo del progetto  anche:

  • giovedì 19 marzo alle ore 18 presso la Sala Baldassarre dei Frati di S.Antonio in via S. Francesco;
  • venerdì 20 marzo alle ore 21 presso la sede di Partecipattiva in Piazza Sampierdicanne 3;
  • martedì 24 marzo alle ore 21 presso i locali parrocchiali di Caperana  in via Parma (davanti al campo sportivo).

Aspettiamo le tue osservazioni e proposte di modifica.