Kapitalizziamoci

Proviamo a parlare di turismo, parcheggi, giovani, spettacoli estivi, affetto, politica, viabiltà, affari, mercato, rifiuti, piste ciclabili, spiagge, famiglie, politica da un’ottica di capitale… sociale.

Il capitale sociale, inteso quale patrimonio personale e collettivo di conoscenze e di relazioni, è primariamente uno strumento teorico necessario per indagare l’uso quotidiano della città da parte dei suoi abitanti. Diventa anche un indicatore per misurare la qualità di vita espressa dalla/nella comunità.

L’insieme delle risorse disponibili che derivano dalle reti interpersonali in cui le persone sono inserite forma il capitale sociale urbano. E’ facile intuire che una città ricca di capitale sociale urbano/capitale urbano relazionale sia percepita dai suoi abitanti e turisti come una città gradevole in cui si può trovare un riparo alla propria solitudine e un continuo rinnovamento della propria vitalità: un ambiente urbano che stimola e permette una partecipazione attiva dei cittadini alla crescita politica, sociale, economica e strutturale della città stessa.

Una città ricca di capitale urbano relazionale collettivo rappresenta un luogo accogliente non solo per gli abitanti, ma anche per i “city users”, per i “metropolitan businessmen” e per i pendolari (quest’ultime, categorie di persone che non abitano in città, ma che la frequentano per motivi di lavoro o di affari).

Il capitale urbano relazionale è quindi l’insieme delle disponibilità e delle possibilità a disposizione delle persone di conoscere e frequentare spazi-luoghi urbani pubblici e privati in cui si verificano interazioni sociali potenzialmente in grado di arricchire il capitale sociale della città.