La storia infinita dell’Auditorium di piazzetta san Francesco

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che la Società Filarmonica di Chiavari ci ha inviato.

“Quella che voglio raccontare è la singolare storia della  Società Filarmonica di Chiavari – Tigullio Musica, che ha avuto in questi giorni un importante riconoscimento.
La storia incomincia nel lontano 1973, quando l’allora Amministrazione Gatti, a seguito della demolizione del Teatro Verdi, sede anche della Banda “Città  di Chiavari”, ha provveduto a dare una sede provvisoria alla banda nel teatro “CARITAS”.

L’obiettivo dell’Amministrazione era quello di trovare una sistemazione definitiva alla associazione musicale e pertanto aveva suggerito all’allora consiglio direttivo dalla Banda “Città  di Chiavari” di collaborare a trovare degli spazi capaci di ospitare sia la Banda che la scuola di musica, allora ristretta all’insegnamento dei soli strumenti a fiato.
A seguito di questa grande disponibilità da parte del Sindaco Gatti, il consiglio direttivo della “Banda cittadina”, dopo varie ricerche, aveva  individuato lo spazio sottostante l’edificio Ovest delle Scuole Mazzini, abbandonato e riempito di materiali di risulta della costruzione delle Scuole. Nel 1976 a seguito di una prima sistemazione dei suddetti locali, il Comune li destinava alla costituenda Società Filarmonica “Città di Chiavari”.

Nel 1998 dopo ventidue anni nei quali la Società Filarmonica, tramite regolari convenzioni utilizzava al meglio i locali, che in parte aveva contribuito a costruire, dell’Auditorium di Piazzale S. Francesco, (consentendone la regolare fruizione a tutta la città per ogni tipo di evento, culturale, musicale e sociale), l’allora Amministrazione decise di non rinnovare più il comodato alla Società Filarmonica adducendo pretesti di poca consistenza. Infatti l’Amministrazione  decideva di non rinnovare più la convenzione che scadeva il 31 dicembre 1998, per  costituire la nuova  “Accademia musicale di Chiavari”,  destinando a questa nuova associazione i locali dell’Auditorium suddetto, con regolari sovvenzioni .

Dal 1998 si è  instaurato quindi un contenzioso tra l’Amministrazione Comunale di Chiavari e la  Filarmonica,  privando di fatto anche la Città di una struttura fino allora utilizzata non solo sotto l’aspetto didattico-culturale (al momento dell’ordinanza della chiusura risultavano iscritti alla scuola di musica ben 264 allievi), ma per tutte le iniziative che le varie organizzazioni culturali, politiche, sindacali ecc. potevano organizzarvi, con semplice richiesta.
La Società Filarmonica si è dovuta difendere per anni con numerose cause e ricorsi presso TAR e Consiglio di Stato, grazie alla professionalità dell’Avv. Daniele Granara, riuscendo a superare gli ostacoli in ogni frangente e continuando a svolgere il proprio servizio alla collettività senza nessun aiuto da parte dell’Amministrazione ma anzi sottoposta a continua guerra legale e morale.

Dopo tanto peregrinare in vari spazi, per fortuna messi a disposizione da Istituzioni e privati, con l’avvento della Giunta Poggi il Comune aveva provveduto dopo tre anni a risistemare l’Auditorium e riconsegnarlo alla Società  Filarmonica di Chiavari con regolare delibera di comodato. Essendo lo stesso Auditorium privo di agibilità il Commissario Prefettizio, subentrato alla crisi della Giunta Poggi, aveva provveduto a dare l’agibilità  provvisoria.

Al momento del ritorno dell’Amministrazione Agostino (Giugno 2007), venne nuovamente intimato alla Società di lasciare i locali perché non agibili (si tenga conto che l’agibilità poteva essere richiesta solo dall’Amministrazione Comunale). Si tenga presente che i lavori eseguiti per rendere agibili i locali erano costati diverse decine di migliaia di euro ai chiavaresi, così come tutte le cause e liti intentate alla Filarmonica, con l’unico risultato di privare la città e il territorio di una struttura utile e condivisa per ogni scopo.

Dopo vari ulteriori ricorsi per opporsi all’ennesimo atto ingiusto, affidati dalla Filarmonica (come tutti i precedenti) all’Avvocato Granara, si è giunti ad una richiesta, da parte del rappresentante legale del Comune, della designazione di un “arbitro unico” da parte del Tribunale, che esaminasse il contenzioso.

L’arbitro, esaminati tutti i documenti e sentite le parti (Filarmonica e Comune) durante circa un anno, ha infine in data 17 Dicembre 2009 respinto tutte le istanze del Comune di Chiavari e lo ha condannato a pagare le spese legali, di arbitrato e di consulenza tecnica.

Riteniamo giusto che la cittadinanza chiavarese e tutto il territorio possano conoscere quanto accanimento inutile e privo di motivazioni di pubblico interesse sia stato usato nei confronti di una Associazione Culturale che, pur costretta a continue difese, ha continuato a svolgere i propri innumerevoli servizi didattici e sociali verso la cittadinanza, senza nulla chiedere e senza gravare sui cittadini, animata e sorretta da persone impegnate e appassionate per puro volontariato.

Il Presidente della Società Filarmonica
Biagio Marchello”

Siamo ovviamente contenti che associazioni come la Società Filarmonica possano continuare la loro attività (una decisione contraria dell’arbitrato infatti, avrebbe potuto portare alla chiusura della scuola di musica), tanto più che anche l’Accademia Musicale di Chiavari ha ormai da anni trovato una propria sede nella quale poter svolgere attività di pari valore.

La musica ha un ruolo educativo fondamentale. Sono numerosi gli studi che dimostrano che se i bambini sanno suonare uno strumento sono meno a rischio di devianza in età adolescenziale.
A Chiavari abbiamo la fortuna che esistano associazioni di volontariato che curano questo aspetto dando un importantissimo supporto alle scuole primarie ed alla scuola media. Purtroppo chi amministra la città non lo capisce e non solo non interviene ne con proprie risorse, ne con una azione di regia;  addirittura ne ostacola l’attività, con azioni pretestuose delle quali non se ne capisce il motivo.