Piana dell’Entella: i Sindaci aprano il dialogo ai cittadini!

Partecipattiva ha inviato una lettera ai sindaci dei quattro Comuni interessati dal progetto di messa in sicurezza dell’Entella (Carasco, Cogorno, Chiavari e Lavagna), con la quale chiede agli stessi di aprire un dibattito pubblico sull’opera, prima di comunicare le proprie osservazioni alla Regione. Di conseguenza chiede ai Sindaci e all’Assessore Regionale alle infrastrutture Paita di posticipare l’incontro previsto per il giorno 19, di cui gli organi di stampa hanno dato ampia informazione.
La richiesta è motivata dal fatto che l’opera in progetto è di grande impatto per il territorio e tale da modificare in maniera consistente le aree. Non possono quindi essere esclusi dalla progettazione i cittadini dei quattro comuni che vedrebbero modificato il territorio in maniera irreversibile.
I cittadini hanno il diritto di verificare inoltre che quanto si vuole realizzare nell’area sia veramente finalizzato alla messa in sicurezza del fiume, e non sia invece l’occasione per svincolare terreni sui quali poi andrebbero ad essere realizzate pesanti cementificazioni. In questo senso Partecipattiva ha in questi mesi già raccolto domande e preoccupazioni degli abitanti di Lavagna, interessati dal primo lotto già approvato del progetto, che assistono solo come spettatori al dibattito che avviene sulle pagine dei giornali tra gli amministratori.
Partecipattiva ritiene che sia assolutamente necessario che le amministrazioni mettano in campo energie e risorse per una progettazione partecipata; per questo motivo ha inviato la lettera anche ai gruppi consiliari dei Consigli Comunali dei quattro Comuni, perchè essi stessi si attivino per pretendere dai loro sindaci un confronto pubblico aperto.

Di seguito il testo della lettera:

Al Sindaco di Carasco
Laura REMEZZANO

Al Sindaco di Chiavari
Vittorio AGOSTINO

Al Sindaco di Cogorno
Enrica SOMMARIVA

Al Sindaco di Lavagna
Giuliano VACCAREZZA

e p.c.   ai capogruppo dei gruppi consiliari dei
Consigli Comunali di Carasco, Chiavari, Cogorno, Lavagna

e p.c.   all’Assessore regionale alle infrastrutture
Raffaella PAITA

OGGETTO: osservazioni al progetto di sistemazione degli argini del fiume Entella

In questi mesi si sta definendo un progetto per la piana dell’Entella, articolato in lotti, in cui la messa in sicurezza del fiume è associata con lo sviluppo della rete viaria su entrambe le sponde e con lo svincolo di aree che diventerebbero edificabili. Sicuramente si tratta di un disegno molto ambizioso ma di grande impatto per il nostro territorio.

Già è così per il primo lotto approvato di questo progetto, che riguarda la tratta fra il Ponte della Maddalena e la foce dell’Entella, in particolare sul lato Lavagna, dove è prevista la costruzione di una sorta di muraglione alto 4 metri sulla linea dell’attuale seggiun, al fine di impedire l’esondazione delle acque del fiume.

Della complessiva progettazione i cittadini delle amministrazioni interessate, ad oggi, sanno poco o nulla: solo quanto è stato riportato da tv locali o giornali, peraltro in forma sempre molto sommaria.

Abbiamo saputo che il giorno 19 gennaio sarete chiamati a presentare le vostre osservazioni all’assessore regionale alle infrastrutture. Crediamo che per arrivare preparati a quell’appuntamento dovreste innanzitutto ascoltare le osservazioni dei cittadini dei vostri Comuni. Sono loro infatti che subiranno gli effetti di questa serie di opere pubbliche che trasformeranno la piana dell’Entella in modo irreversibile.

Riteniamo quindi indispensabile che chiediate un rinvio per avere il tempo di organizzare almeno un’assemblea pubblica in ciascun Comune e aprire il dibattito con i cittadini.

D’altronde molte sono le domande che già il primo lotto approvato ha suscitato nei cittadini, in particolare lavagnesi, ma non solo.

Ci si chiede, ad esempio, quale sia il motivo per cui la progettazione in atto non abbia proposto soluzioni per il contenimento a monte delle acque, piuttosto che a mare, tenuto conto che difficilmente le esondazioni avvengono al livello della foce, ma ben più a monte.

È noto, inoltre, che le esondazioni possono riguardare altri rivi, per quanto le acque di alcuni di questi, come il Rezza, dovrebbero, in base al progetto, essere raccolte in uno scatolare e da qui procedere verso il mare. Perché non intervenire prioritariamente su questi?

E dal punto di vista urbanistico c’è la preoccupazione che lo sviluppo viario e le nuove possibilità di edificazione, una volta attuate, cancellino per sempre una delle poche aree verdi ancora disponibili, peraltro di particolare pregio per l’attività orticola che vi è esercitata e per essere un’importante oasi faunistica.

Inoltre c’è nei cittadini una certa sorpresa nel sentirvi parlare di piene cinquantennali, piene centennali, piene duecentennali senza un quadro organico.

Tutto questo solo per stare al primo lotto sponda Lavagna, ma l’intervento come ben sappiamo tocca tutto l’intero bacino dell’Entella. Tra l’altro occorre ricordare come il torrente Lavagna dalla loc. Scaruglia sia Oasi faunistica provinciale e che il tratto terminale è stato dichiarato S.I.C. (sito d’interesse comunitario), quindi ha ricevuto tale riconoscimento dalla Comunità europea. È un territorio che, se ancora una volta dovesse essere sfigurato nei propri beni ambientali, probabilmente perderebbe molto del suo appeal anche dal punto di vista turistico.

A nome di Partecipattiva, che come è noto è presente con un proprio consigliere nel Consiglio Comunale di Chiavari, e dei tanti “tigullini” che si sono rivolti a noi in questi ultimi tempi, vi chiedo dunque di aprire al più presto un dibattito pubblico e comunque prima di procedere ulteriormente nella definizione della progettazione.

Cordiali saluti

Carolina Birindelli

(Presidente di Partecipattiva)