QUEL GRAN BISOGNO DI SECONDE CASE…

Porto ogni giorno a scuola i miei quattro bambini di 3, 6, 8 e 9 anni (e fin qui non c’è niente di strano). In famiglia abbiamo solo un’automobile, che usa mia moglie per recarsi al lavoro, per cui i bambini li porto a scuola a piedi o in bicicletta! (questo invece un po’ strano lo è). Circa un km di strada. La gente che mi vede alcune volte è divertita, spesso stupita, quasi sempre preoccupata: “ma ci pensa quel papà ai rischi che fa correre ai suoi bimbi facendoli avventurare in quel traffico?” mi sembra che dica… Davvero un gran traffico, tanta gente che va a lavorare e tantissimi genitori che portano i loro bimbi  in auto a scuola (loro sì che sono saggi e prudenti)!
Effettivamente alcuni rischi li corro, specie quando, a piedi o in bicicletta, la nostra fila indiana deve deviare in mezzo alla strada per evitare la solita automobile parcheggiata sul marciapiedi per permettere al povero automobilista di turno (magari palestrato) di acquistare il pacchetto di sigarette senza percorrere la strada, sicuramente troppo lunga e faticosa, che separa la tabaccheria dal parcheggio più vicino.
Certo non posso pretendere che i vigili, tra l’altro quasi sempre presenti, facciano delle multe! Le attività commerciali potrebbero essere danneggiate dall’agente troppo intransigente e mi rendo ben conto che di fronte alle ‘palanche’ le mie esigenze sono risibili. Se sono costretti a deviare il loro percorso gli handicappati in carrozzella o le mamme con i passeggini potrò ben farlo anch’io con i miei figli!
Prima o poi mi piegherò al buon senso, non si può pretendere che nel 2009 uno si voglia godere alla mattina una passeggiata a piedi o in bicicletta con i propri figli: che si compri un’auto se non ce l’ha (così fa pure girare l’economia), se non ha i soldi la compri a rate, tanto se un giorno non riuscirà ad onorare il debito ci penserà lo stato a farlo, come fa con le banche! E pensare che io, poco più di trent’anni fa, a scuola ci andavo a piedi DA SOLO e (incredibile!) non erano i miei genitori bizzarri, praticamente tutti i bambini andavano a scuola da soli! Be’, altri tempi, da allora ne abbiamo fatta di strada (sarebbe forse più corretto dire ‘di strade’), il PIL del nostro paese, a parte qualche piccola crisi passeggera tipo l’attuale che sta spazzando via quel miglioncino di posti di lavoro, è cresciuto costantemente, arricchendo tutti noi! Leggevo oggi nell’ennesima ricerca che dagli anni ’70 i poveri… sono rimasti sempre circa 8 milioni, sì, certo, ma il totale degli italiani è cresciuto!)
La qualità della vita nelle nostre città è nettamente migliorata. Abbiamo costruito un sacco di case. Certo, abbiamo sacrificato un po’ di verde, sono sorte un po’ disordinatamente, qua e là, senza stare troppo a guardare come poi la gente ci avrebbe vissuto dentro! Sì, non è detto che gli anziani abbiano punti di ritrovo in cui possano recarsi autonomamente o che i bambini ed i ragazzi possano scendere in strada per incontrarsi, giocare insieme, crescere… C’è la televisione, adesso anche il digitale terrestre, per cui non ci si può certo annoiare! E poi ci sono le mamme da occupare portando i figli avanti e indietro in automobile ai vari sport o attività socializzanti, sennò si annoierebbero.
E poi chi dice che le case debbano essere abitate? Sono comunque ottimi investimenti! Migliorano il paesaggio, rendendolo molto più attrente per i turisti, la principale fonte di reddito del nostro territorio. Le tasse? ICI seconda casa? Be’, al limite ci mette la residenza il coniuge, o il figlio… siamo in italia! E poi l’edilizia crea posti di lavoro!
Senza considerare che aumentando l’offerta i prezzi sono calati in maniera che ogni giovane famiglia possa, senza grossi sacrifici (quei 200-400 mila euro in comodi mutui ventennali con rate da 1000-1500 euro al mese) comprarsi la casa in cui vivere.
C’è anche da considerare un altro grande pregio della cementificazione: raccoglie il consenso di amministrazioni di (quasi) tutti i colori, a differenza di argomenti ben più complessi ed importanti per la gente, quali le frequentazioni sessuali o i guai giudiziari del perseguitato di turno!
Festeggiamo dunque ogni colata di cemento! Tipo quella che si è abattuta nell’area ex Fit di Sestri Levante o l’ennesima che si abbatterà nell’area della colmata di Chiavari.
Sì, certo, l’assessore Segalerba ha sottolineato che nel progetto buona parte dei metri quadri è destinata all’uso pubblico: percorsi pedonali, campo sportivo, bocciofila, insomma, quello che c’è già adesso, con 150 posti auto in più (quelli non ce li vogliamo mai far mancare, non siamo mica come quegli incoscienti amministratori delle maggiori città europee, che i posti auto tendono a diminuirli, ricorrendo a diverse forme di mobilità per provare a restituire un po’ di vivibilità alle persone!). Tra un metro quadrato pubblico e l’altro si cementificheranno 25 mila metri quadrati per i privati, con l’idea di creare, dice Segalerba, “uno spazio pubblico abitabile che accolga i cittadini in tutte le stagioni…”. Come tutto il lungomare di Chiavari che, come tutti quanti possiamo apprezzare facendo un giro la sera dopo cena anche in questa stagione, ha tutti gli appartamenti occupati e i portici brulicanti di chiavaresi soddisfatti.

Claudio