Inclusione sociale (povertà, carcere, marginalità)

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Inclusione sociale (povertà, carcere, marginalità)

Le azioni di lotta alla povertà, per emanciparsi dalla natura meramente assistenzialistica, necessitano di essere inquadrate in una dimensione di ampio respiro, che promuova e finanzi un sistema integrato di interventi economici a sostegno dei redditi bassi, di promozione degli inserimenti lavorativi, di connessioni con le politiche abitative.
Affrontare all’interno del Piano Regolatore Sociale la questione “carcere” e, in senso più lato, la questione relativa alla condizione di privazione della libertà personale, rappresenta una sfida e una necessità inderogabile. Significa affrontare il tema dell’esclusione sociale nella sua forma forse più “sintetica” e drammatica: perché le carceri sono sempre più affollate e sono spesso causa di malattia, morte, suicidio e perché la popolazione detenuta, o condannata a pene alternative, è sempre più costituita da fasce marginali e deboli (immigrati, tossicodipendenti, malati psichici, malati in generale, poveri), dunque da quelle stesse fasce che impongono politiche sociali forti di prevenzione, sostegno, inclusione sociale. In quanto tali i carcerati sono portatori di diritti da salvaguardare e promuovere, attraverso politiche di promozione e sviluppo di azioni congruenti, nel campo del lavoro, della casa, della salute, della formazione, finalizzate a ridurre la discriminazione e favorire il reinserimento sociale, costruire opportunità, valorizzare competenze personali e di gruppo, realizzare obiettivi di prevenzione, ridurre la recidiva.
Le persone in stato di grave emarginazione sono quelle la cui voce è da sempre meno ascoltata, poiché, a causa dell’estrema povertà materiale e simbolico-esistenziale, non hanno accesso ai canali di rappresentanza sociale, non costituiscono “gruppo”, non esprimono autonomamente istanze forti e visibili in merito alla propria promozione sociale.

Ci proponiamo di:

  1. fare una revisione delle procedure per le richieste di contributi, per garantire maggiore equità e facilità di accesso;
  2. attuare misure di contrasto alla povertà per i cittadini in condizioni economiche svantaggiate;
  3. sostenere le iniziative di risocializzazione, sportive, ricreative e culturali in atto o da porre in essere per migliorare le condizioni di permanenza dentro il carcere;
  4. realizzare interventi di inserimento lavorativo nell’ambito delle misure alternative al carcere rispetto alle pene detentive;
  5. realizzare interventi per la tutela dei diritti essenziali di cittadinanza delle persone in condizione di grave emarginazione, con particolare riferimento al diritto alla sussistenza, alla salute, all’alloggiamento, al lavoro e all’accesso ai servizi.

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