Richiesta e verifica del consenso (8/10)

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IL METODO DEL CONSENSO
un metodo decisionale morbido per gruppi forti (8/10)
(di Roberto Tecchio)

PASSAGGI CHIAVE DELLA PROCEDURA.

Richiesta e Verifica del consenso

Qualunque sia la procedura attuata, arriva il momento in cui qualcuno (in genere il facilitatore) chiede al gruppo “La formulazione della proposta è soddisfacente? Ci sono ancora problemi?”, e poi in finale “Ci sono obiezioni?”.
E’ importante notare che la prima domanda implica che ci sia una formulazione della decisione che tutti hanno ben chiara davanti (e ciò deriva dal metodo di lavoro usato): in mancanza di questa chiara formulazione i rischi di confusione e successive complicazioni e conflitti sono alti.
Nella seconda domanda va notato invece che non si chiede “C’è il consenso?”, oppure: “Siete tutti d’accordo?” perché sono domande che non incoraggiano l’espressione di dubbi. Se ci sono persone che hanno perplessità, ma sono intimidite dal forte supporto del gruppo alla proposta, la domanda: “Ci sono ancora dei problemi?” si rivolge più direttamente a loro e gli offre la possibilità di esprimersi.
La terza domanda è quella che si pone nella fase di chiusura della discussione (le precedenti si usano nelle fasi intermedie, dove c’è ancora tempo per discutere e dunque è possibile provocare il gruppo, testare il grado di accordo). In questa fase è molto importante rilevare la qualità delle risposte, soprattutto quella del silenzio. Se nessun problema viene sollevato e se non ci sono obiezioni, il facilitatore dichiara il consenso raggiunto e la decisione viene messa agli atti. Se invece emergono ancora problemi o obiezioni, bisogna affrontarli tenendo presenti i seguenti orientamenti.

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