Archivi categoria: processi decisionali

Metodo del consenso e altre tecniche per processi decisionali democrativi, partecipativi ed efficienti

Facciamo il punto sulla nascita della Città Metropolitana

I Sindaci dei 67 comuni dell’ex provincia di Genova andranno a formare la Conferenza Metropolitana, mentre gli 825 consiglieri comunali saranno gli elettori (a loro volta eleggibili) dei 18 membri del Consiglio Metropolitano. Il sindaco Doria, sindaco di Genova, sarà anche sindaco della Città Metropolitana e potrà scegliere un vicesindaco e affidare deleghe.

Più nel dettaglio queste le date da ricordare (diffuse proprio ieri dalla circolare applicativa della legge Delrio):

– entro il 19/08 il Sindaco Doria deve indire i comizi elettorali

– entro il 24/08 completare gli accertamenti sugli aventi diritto al voto

– entro le h. 12 del 08/09 presentazione delle candidature

– esame delle candidature

– entro il 20/09 pubblicazione delle liste

– 28/09 elezioni del Consiglio Metropolitano a Palazzo Spinola

– entro il 30/09 insediamento del Consiglio Metropolitano

– entro il 31/12 perfezionamento della proposta di Statuto

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Lames: ulteriori nubi si addensano sui lavoratori.

Sulla stampa recente è stata pubblicata la notizia che esistono dei problemi nell’ utilizzare l’area in via San Pio X come soluzione alternativa per la problematica Lames nell’ area di Sampierdicanne.
Questa notizia non ci sorprende, ma mette sempre più in evidenza come la giunta Levaggi sia incapace (oltre che superficiale e guidata da interessi di parte o meglio di gruppi di potere) a gestire in modo corretto e trasparente Chiavari:

  • le minoranze, ma soprattutto i Cittadini, non sono mai coinvolti (almeno con una informazione diretta e non con comunicati giornalistici)  in decisioni che vanno ad intaccare il patrimonio e/o la vivibilità della Città;
  • troppo spesso gli interventi sono “a spot” senza nessun quadro d’ insieme che pianifichi una direzione per il futuro ed in questo caso specifico si e’ anche evidenziata una estrema superficialità (per non dire di peggio)  dell’assessore  Piombo, che non aveva ben compreso, a distanza di un mese, la dimensione del problema riguardo alle superfici dove costruire le unità abitative in Via Pio X e quindi lui e il Sindaco  avevano detto qualcosa … tanto per dire.

Viene il sospetto che invece tutto questo faccia parte, come anche ipotizzato dalla stampa, di un progetto per arrivare sul filo del rasoio e aggiungere “cemento al cemento”, magari a favore di chissà chi  … ma lo scopriremo non appena si vedranno i progetti.

Partecipattiva rimane sempre molto critica con i vari attori di questa farsa :

  • Il Comune vuole rilasciare il cambio di destinazione dell’ area Lames con degli indici di fabbricabilità indecenti. Lo stesso Comune però ben si guarda dal fare un piano complessivo delle necessità della popolazione (presente e futura) in fatto sia di servizi (scuole ma non solo) che di infrastrutture (in particolare fognatura e viabilità). Ed il risultato sarà che fra qualche anno si dovrà intervenire a carico di tutti i Cittadini di Chiavari, e non di chi vuole fare una speculazione edilizia.
  •  Lames ritiene questo progetto importante per la sopravvivenza.  Ma la sopravvivenza di chi , della proprietà o dei lavoratori? Visto che le aree in Fontanabuona sono più o meno le stesse che a Chiavari, che i costi del trasferimento sono incomprensibili e irrealistici, e che non esistono garanzie che venga mantenuto l’ attuale livello occupazionale (attivi e quanti in cassa integrazione) di oggi!
  • I Sindacati sembrano in perfetta sintonia con la proprietà: ma quando mai si e’ visto un piano industriale che vada al di là di qualche mese ? Capiamo le preoccupazioni, ma siamo sicuri che di qui a uno/due anni (una volta ottenuto quanto volevano) la Lames non chiuderà gran parte delle attività ? Le motivazioni (o scuse) possono essere tante, non da ultimo il cedere l’ azienda ad altri e poi dire …. ma non siamo più noi.
  • Chi comprerà l’ area di Sampierdicanne? E’ un fatto privato, ma qualche dubbio rimane, soprattutto in questi momenti. Si parla di 16 milioni per l’ area, molti altri per smantellamenti e costruzione degli alloggi … e poi a chi saranno venduti ? Già oggi a Chiavari è piuttosto difficile vendere un alloggio, figuriamoci quando ne saranno immessi sul mercato qualche altro centinaio.
  • La Regione( e qui sta’ il punto dolente). Riteniamo che sia il maggior colpevole di questa situazione, perché non e’ stata capace prima di capire bene la situazione sia occupazionale che del territorio e poi di orchestrare una soluzione comprensoriale come un saggio intervento di mantenimento dell’ occupazione avrebbe dovuto consiliare.  I sospetti che abbiano più guardato ai loro interessi politici che ai Cittadini Chiavaresi crediamo siano più che leciti. Ma purtroppo …. questa e’ la politica dei partiti che oggi abbiamo.

Alla fine questi gruppi di potere riusciranno nel loro intento, e quando sarà troppo tardi il Sindaco Levaggi con la sua corte avrà terminato il mandato a tutti questi disastri saranno lasciati ai posteri.

Già da mesi sosteniamo che la vera e giusta soluzione avrebbe dovuto essere  vista a livello comprensoriale, riducendo l’ impatto su Chiavari e portando qualche “peso” anche sui comuni limitrofi: LAMES non e’ un problema chiavarese, e’ un problema del comprensorio, ma purtroppo egoismi ed interessi di altra natura non hanno di certo agevolato una soluzione in questa direzione.

Purtroppo noi non possiamo far molto di più se non nel denunciare quanto sopra, ma in ogni modo saremo molto pignoli nel guardare in dettaglio tutte la “carte” che saranno prodotte su questo argomento e le renderemo disponibili alla Cittadinanza perché possano veramente capire il male che la giunta Levaggi  sta’ facendo a Chiavari, e se possibile ci faremo promotori per ogni possibile azione  conseguente.

Giorgio Canepa
consigliere comunale di Partecipattiva

Piana dell’Entella: i Sindaci aprano il dialogo ai cittadini!

Partecipattiva ha inviato una lettera ai sindaci dei quattro Comuni interessati dal progetto di messa in sicurezza dell’Entella (Carasco, Cogorno, Chiavari e Lavagna), con la quale chiede agli stessi di aprire un dibattito pubblico sull’opera, prima di comunicare le proprie osservazioni alla Regione. Di conseguenza chiede ai Sindaci e all’Assessore Regionale alle infrastrutture Paita di posticipare l’incontro previsto per il giorno 19, di cui gli organi di stampa hanno dato ampia informazione.
La richiesta è motivata dal fatto che l’opera in progetto è di grande impatto per il territorio e tale da modificare in maniera consistente le aree. Non possono quindi essere esclusi dalla progettazione i cittadini dei quattro comuni che vedrebbero modificato il territorio in maniera irreversibile.
I cittadini hanno il diritto di verificare inoltre che quanto si vuole realizzare nell’area sia veramente finalizzato alla messa in sicurezza del fiume, e non sia invece l’occasione per svincolare terreni sui quali poi andrebbero ad essere realizzate pesanti cementificazioni. In questo senso Partecipattiva ha in questi mesi già raccolto domande e preoccupazioni degli abitanti di Lavagna, interessati dal primo lotto già approvato del progetto, che assistono solo come spettatori al dibattito che avviene sulle pagine dei giornali tra gli amministratori.
Partecipattiva ritiene che sia assolutamente necessario che le amministrazioni mettano in campo energie e risorse per una progettazione partecipata; per questo motivo ha inviato la lettera anche ai gruppi consiliari dei Consigli Comunali dei quattro Comuni, perchè essi stessi si attivino per pretendere dai loro sindaci un confronto pubblico aperto.

Di seguito il testo della lettera:

Al Sindaco di Carasco
Laura REMEZZANO

Al Sindaco di Chiavari
Vittorio AGOSTINO

Al Sindaco di Cogorno
Enrica SOMMARIVA

Al Sindaco di Lavagna
Giuliano VACCAREZZA

e p.c.   ai capogruppo dei gruppi consiliari dei
Consigli Comunali di Carasco, Chiavari, Cogorno, Lavagna

e p.c.   all’Assessore regionale alle infrastrutture
Raffaella PAITA

OGGETTO: osservazioni al progetto di sistemazione degli argini del fiume Entella

In questi mesi si sta definendo un progetto per la piana dell’Entella, articolato in lotti, in cui la messa in sicurezza del fiume è associata con lo sviluppo della rete viaria su entrambe le sponde e con lo svincolo di aree che diventerebbero edificabili. Sicuramente si tratta di un disegno molto ambizioso ma di grande impatto per il nostro territorio.

Già è così per il primo lotto approvato di questo progetto, che riguarda la tratta fra il Ponte della Maddalena e la foce dell’Entella, in particolare sul lato Lavagna, dove è prevista la costruzione di una sorta di muraglione alto 4 metri sulla linea dell’attuale seggiun, al fine di impedire l’esondazione delle acque del fiume.

Della complessiva progettazione i cittadini delle amministrazioni interessate, ad oggi, sanno poco o nulla: solo quanto è stato riportato da tv locali o giornali, peraltro in forma sempre molto sommaria. Continua a leggere

Spazi pubblici o aiuole?

Il tema dell’urbanizzazione degli spazi pubblici è un tema ampio che tocca molti aspetti della vita quotidiana. Se pensiamo ad esempio ai tristi eventi di questi giorni riguardo della presenza di senzatetto in passeggiata a mare, possiamo considerare che la passeggiata è uno spazio ben studiato e ordinato, sfruttabile nei mesi estivi, ma che certamente non è altrettanto funzionale e vivibile per i chiavaresi nel resto dell’anno.

Se la passeggiata fosse stata progettata anche (anche) come spazio ludico probabilmente le famiglie l’avrebbero vissuta e “colonizzata” anche nelle belle giornate invernali.

Parliamo allora delle aree a giardino pubblico chiavaresi. Continua a leggere

Decalogo per uno sviluppo sostenibile dei waterfront

Il Centro Internazionale Città d’Acqua svolge attività di documentazione, informazione, studio e ricerca sui problemi e sulle esperienze degli insediamenti urbani fortemente caratterizzati dal rapporto con l’acqua.

Pubblichiamo il decalogo per uno sviluppo sostenibile dei waterfront, frutto del lavoro di ricerca di questo importante centro studi.

  1. La qualità di acqua e ambiente va garantita
  2. I waterfront sono parte del tessuto esistente
  3. L’identità storica dà carattere al luogo
  4. Bisogna dare priorità al mix delle funzioni
  5. L’accessibilità pubblica è un requisito indispensabile
  6. I progetti sostenuti da partnership pubbliche e private procedono più rapidamente
  7. La partecipazione pubblica è un elemento di sostenibilità
  8. Il recupero del waterfront richiede progetti a lungo termine
  9. La rivitalizzazione è un processo continuo
  10. I waterfront traggono beneficio dagli scambi culturali internazionali

Un ottimo punto di partenza per ripensare al waterfront chiavarese.

Degrado in Corso Lima a Chiavari: le nostre richieste

Abbiamo presentato un ordine del giorno per il prossimo Consiglio Comunale per chiedere che vengano realizzati opportuni interventi per ripristinare uno stato di decoro e fruibilità di un tratto di  Corso Lima.

Guarda il video:

In particolare chiediamo che:

1.    venga messo a norma il marciapiede dell’ultimo tratto di c.so Lima (direzione p.le Rocca) in quanto versa in condizioni disastrose: sono presenti buche e barriere architettoniche (scalini) che di fatto consentono un transito estremamente disagevole e pericoloso per il passaggio dei pedoni (in particolar modo disabili, persone anziane e mamme con passeggini); Continua a leggere