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Dalla manifestazione di oggi le motivazioni del NO alla Colmata
COMUNICATO STAMPA
La manifestazione di oggi, seppure promossa da “Ripartiamo da Lavagna” non ha alcuna valenza politica ma vuole presentare all’opinione pubblica l’ampio ed assolutamente trasversale panorama di coloro che esprimono doverosi dubbi e gravi preoccupazioni su questo progetto. Alla manifestazione hanno dato il loro assenso numerose associazioni ambientaliste, movimenti come M5S e Partecipattiva ed esponenti di vari partiti che si sono riuniti, senza simboli, davanti al Depuratore esistente a Lavagna per mostrare ai cittadini una delle tante alternative, quella di adattare l’impianto esistente alle nuove normative con un elevatissimo risparmio di soldi, tempo e iter burocratico.
In questa nota vogliamo soprattutto evidenziare le numerose incongruenze ed inesattezze, non arriviamo a definirle bugie, con le quali i fautori del progetto, IREN, Regione per voce dell’Assessore Briano, Provincia per voce del Commissario straordinario Fossati ed in ultimo il Comune di Lavagna per voce del Sindaco Vaccarezza, hanno bombardato i cittadini attraverso i media.
A Lavagna per dire NO alla colmata
Riceviamo e pubblichiamo facendo nostro l’invito:
“Buon giorno
Mi rivolgo a tutti coloro che ritengono il progetto della colmata alla foce dell’Entella pericoloso e da contrastare senza remore.
MERCOLEDI 24 aprile alle ore 18.00 vi invito a riunirci di fronte al depuratore attualmente ubicato nel porto di Lavagna per inviare, con la nostra presenza, un chiaro segnale all’amministrazione di Lavagna.
La breve dimostrazione consentirà di attirare l’attenzione dei Media sulla scelta di creare una colmata alla foce dell’Entella mostrando inoltre a tutti che un depuratore esiste già nel territorio lavagnese e che l’area, peraltro degradata, può ospitare sicuramente un ampliamento idoneo a garantire il servizio alla cittadinanza.
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Decalogo per uno sviluppo sostenibile dei waterfront
Il Centro Internazionale Città d’Acqua svolge attività di documentazione, informazione, studio e ricerca sui problemi e sulle esperienze degli insediamenti urbani fortemente caratterizzati dal rapporto con l’acqua.
Pubblichiamo il decalogo per uno sviluppo sostenibile dei waterfront, frutto del lavoro di ricerca di questo importante centro studi.
- La qualità di acqua e ambiente va garantita
- I waterfront sono parte del tessuto esistente
- L’identità storica dà carattere al luogo
- Bisogna dare priorità al mix delle funzioni
- L’accessibilità pubblica è un requisito indispensabile
- I progetti sostenuti da partnership pubbliche e private procedono più rapidamente
- La partecipazione pubblica è un elemento di sostenibilità
- Il recupero del waterfront richiede progetti a lungo termine
- La rivitalizzazione è un processo continuo
- I waterfront traggono beneficio dagli scambi culturali internazionali
Un ottimo punto di partenza per ripensare al waterfront chiavarese.
Incontro sul raddoppio del porto di Chiavari
Cantiere Verde, il circolo di Legambiente del Tigullio, invita all’incontro
– cemento, + lavoro
sul raddoppio del porto di Chiavari.
Confrontiamoci: giovedi 25 settembre, ore 21 presso i locali della Croce Verde in Largo Casini, 10 – Chiavari inVitiamo la cittadinanza, gli amministratori e i consiglieri, ad un incontro pubblico contro l’ampliamento del Porto turistico di Chiavari.
No ad ulteriori rinunce di tratti di costa, si allo sviluppo del turismo e delle attività ad esso connesse.
Invitiamo i proprietari degli stabilimenti balneari, i fruitori di posti barca che verranno penalizzati dall’ampliamento a partecipare al dibattito.
Tutti sono invitati a partecipare.
Pannelli solari al porto di Chiavari
Ispirato da questo commento di Alessio Giorgi, pubblico alcune foto del porto di Chiavari e degli amati/odiati pannelli solari fotovoltaici, visti dalla passeggiata mare. Con un paio di domande per i lettori…
In effetti da qui la vista su Portofino è un po’ occlusa, cosa ne pensate?
Cliccate sulle immagini per ingrandirle: ho cercato di fare la foto meglio che potevo, riuscite a leggere la potenza?
Quale avvenire per il litorale di Chiavari? (colmata: 3/4)
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Passando poi all’area di colmata inutilizzata da ormai oltre vent’anni, mentre non mi permetto di dare indicazioni sulla sistemazione superiore, lasciando agli architetti di sbizzarrirsi come meglio loro aggrada, non si può tralasciare di accennare alla possibilità di utilizzare la parte sottostante a questa eventuale sistemazione.
L’area di colmata è sorta quale primo tratto di difesa della diga foranea, quella che parte dalla rotonda Ravenna e prosegue in linea retta sino alla curva di accesso all’attuale diga foranea. Nessun documento ufficiale accenna che l’area di colmata abbia l’attuale altezza di circa 6 metri sul medio mare. Tale altezza è dovuta unicamente Continua a leggere