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Nessuna infrastruttura per Sampierdicanne
Come già detto, il Consiglio Comunale chiavarese ha respinto, il 26 febbraio 2013, la richiesta di Partecipattiva di approvare un progetto per le infrastrutture e i servizi del quartiere di Sampierdicanne da realizzare contestualmente all’approvazione del progetto Lames.
Abbiamo finalmente il verbale di quella seduta di Consiglio. Ecco come è andata la discussione in aula:
PRATICA N° 21: MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE GIORGIO CANEPA (PARTECIP@TTIVA) IN DATA 26/01/2013 INERENTE LA RILOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA DELLA SOCIETÀ LAMES S.P.A., CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A VIABILITÀ, INFRASTRUTTURE E SERVIZI DEL QUARTIERE DI SAMPIERDICANNE”.
VICE PRESIDENTE
Prego Dottor Canepa.
Cons. CANEPA Giorgio
Allora questa mozione è stata presentata immediatamente a valle di un emendamento che io avevo cercato di portare avanti in commissione per cercare di modificare un po’ quella che era la pratica della Lames: purtroppo l’emendamento non è stato accettato. Allora io ho presentato una mozione che porto all’approvazione del Consiglio con cui chiedo al Sindaco di impegnarsi a portare in approvazione in Consiglio Comunale, almeno nella stessa seduta in cui verrà proposta l’approvazione del nuovo Piano Particolareggiato dell’area Lames, un progetto esecutivo che ridisegni viabilità, infrastrutture e servizi del quartiere di Sampierdicanne.
Ora innanzitutto questo che cosa aggiunge? Aggiunge innanzitutto infrastrutture e servizi che sono stati cancellati completamente da quello precedente, ma mette anche un altro punto e dice “Non dobbiamo aspettare troppo, dobbiamo partire e farlo in modo contestuale”.
Se l’Amministrazione ha lavorato per mesi con la Lames per cercare di raffinare certe cose nel progetto della Lames, perché non ha fatto anche qualcosa per quanto riguarda viabilità, infrastrutture e servizi?
Anzi che cosa è successo? E’ successo che certe infrastrutture e certi servizi che prima erano previsti dal piano della Lames sono completamente spariti, non se ne parla neanche più, non si sa nemmeno dove metterli. Al loro posto però che cosa è stato messo? Un bel campo da tennis.
Quindi io ribadisco ancora che è importante pensare ai dipendenti della Lames, è importante pensare anche alla stessa Lames, ma è soprattutto importante pensare ai cittadini di questa zona, cittadini che oggi sono un certo numero, che nel prosieguo diventeranno ancora di più perché sto vedendo rilasciare permessi di costruire che vanno esattamente in quella zona. Che poi sia la conseguenza di un vecchio PUC, che sia perché erano state approvate dall’amministrazione precedente, per me non cambia assolutamente niente, saranno semplicemente nuove persone che si vanno a insediarsi in quella zona.
Quindi diventa sempre più importante parlare di viabilità e di infrastrutture e servizi e questo non chissà quando, ma contestualmente a quando vengono messe giù le cose.
A questo punto io non aggiungo altro, chiedo solo che si voti questa mozione con la coscienza di chi la voterà. Continua a leggere
La pazzesca idea di utilizzare il depuratore di Lavagna anche per la Val Petronio !
Il progetto dell’Amministrazione del Comune di Lavagna che con il nuovo depuratore vuol servire anche il bacino di Sestri Levante e del suo entroterra non ha alcun senso.
Il bacino imbrifero di Sestri Levante è distinto da quello di Lavagna e non comunica con esso. Per arrivare a Lavagna i reflui provenienti da Sestri dovrebbero essere canalizzati attraverso una condotta sottomarina dai costi evidentemente elevatissimi fino al depuratore di Lavagna.
Oltre tutto si devono considerare anche i maggiori consumi idrici, energetici e di manutenzione, per non parlare dei rischi in caso di guasti al sistema di pompaggio e dei possibili danni, che potrebbero essere arrecati dalla forza dei marosi, in una zona soggetta a forti mareggiate, che ancora di recente hanno devastato le attrezzature balneari.
Come è possibile che si porti avanti un’idea simile?
Lavagna ha solo bisogno di adeguare il proprio depuratore come da progetto esistente e nulla più.
Dalla manifestazione di oggi le motivazioni del NO alla Colmata
COMUNICATO STAMPA
La manifestazione di oggi, seppure promossa da “Ripartiamo da Lavagna” non ha alcuna valenza politica ma vuole presentare all’opinione pubblica l’ampio ed assolutamente trasversale panorama di coloro che esprimono doverosi dubbi e gravi preoccupazioni su questo progetto. Alla manifestazione hanno dato il loro assenso numerose associazioni ambientaliste, movimenti come M5S e Partecipattiva ed esponenti di vari partiti che si sono riuniti, senza simboli, davanti al Depuratore esistente a Lavagna per mostrare ai cittadini una delle tante alternative, quella di adattare l’impianto esistente alle nuove normative con un elevatissimo risparmio di soldi, tempo e iter burocratico.
In questa nota vogliamo soprattutto evidenziare le numerose incongruenze ed inesattezze, non arriviamo a definirle bugie, con le quali i fautori del progetto, IREN, Regione per voce dell’Assessore Briano, Provincia per voce del Commissario straordinario Fossati ed in ultimo il Comune di Lavagna per voce del Sindaco Vaccarezza, hanno bombardato i cittadini attraverso i media.
A Lavagna per dire NO alla colmata
Riceviamo e pubblichiamo facendo nostro l’invito:
“Buon giorno
Mi rivolgo a tutti coloro che ritengono il progetto della colmata alla foce dell’Entella pericoloso e da contrastare senza remore.
MERCOLEDI 24 aprile alle ore 18.00 vi invito a riunirci di fronte al depuratore attualmente ubicato nel porto di Lavagna per inviare, con la nostra presenza, un chiaro segnale all’amministrazione di Lavagna.
La breve dimostrazione consentirà di attirare l’attenzione dei Media sulla scelta di creare una colmata alla foce dell’Entella mostrando inoltre a tutti che un depuratore esiste già nel territorio lavagnese e che l’area, peraltro degradata, può ospitare sicuramente un ampliamento idoneo a garantire il servizio alla cittadinanza.
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A Chiavari si asfalta
A seguito di procedura di gara partirà l’ asfaltatura di alcune vie cittadine; mi sono fatto dare l’elenco delle strade interessate:
1) Rifacimento asfalto 3 cm, dopo scarnificazione, per circa 8.250 mq. – costo 112.000 € + Iva
- Tito Groppo
- C.so Millo (da vico dei Cogorno alla Piazza)
- Piazza Caduti (carreggiata lato ponente)
- Tratto via Pianello (incrocio via S. Chiara)
- Via dei velieri
2) Rifacimento asfalto 10 cm., dopo scarnificazione, per circa 3.900 mq. – costo 156.000 € + Iva
- Via Parma (da salita Chiesa Caperana a via Piacenza)
- Via Piacenza
- Via per Maxena (da via Sampierdicanne a salita Casaretto)
- Viale Devoto (da via Entella a Villaggio Novelli)
- Via Ri Alto (da civ. 19/A a Torre civica)
- Varie vie cittadine …non ben identificate
3) Risagomature (tappare le buche) per circa 250 mq. – costo 50.000 € più’ Iva
4) Lavori vari, quali riposizionamento tombini – costo 16.000 €
A gara aggiudicata pare che si stia cercando di modificare gli interventi, ritardando quelli in via Tito Groppo e via Parma per il fatto che continueranno a passare i camion per l’ ampliamento del porto (che come ben sapete e’ stato spostato all’ autunno …speriamo); al loro posto hanno intenzione di inserire corso Assarotti.
Ma questa nota potrebbe servire anche per identificare altre situazioni di disagio, magari prioritarie a questi interventi: se ne avete segnalatele.
Giorgio Canepa
Resoconto del Consiglio Comunale
Di seguito un commento del consigliere Canepa al Consiglio Comunale di Mercoledi 29 Agosto.
Tutti presenti ad eccezione di Rombolini, che come per le commissioni, non si e’ presentato.
Vediamo come sono andate le pratiche (con riportato il mio voto):
1 – Regolamento IMU: voto FAVOREVOLE – parte “tecnica” dove si ricalca piu’ o meno uno stardard usato da tutti
2 – Aliquote IMU: voto CONTRARIO – ho ribadito che non concordo in quanto ci sono tre punti che non si condividono:
• Aliquota al 0,76% (che poi e’ quella base) per le abitazioni principali concesse in uso gratuito ai parenti di 1° grado: io proponevo (come da nostro programma) lo 0,4% in quanto per molti questa e’ la prima casa (es. muore uno dei coniugi, il 50% della casa va’ ai figli, su questa porzione si paga lo 0,76% pur rimanendo la casa come 1° casa del coniuge superstite, ed altre tipologie simili)
• Aliquota del 0,83% per tutti gli “altri” immobili, compresi i negozi NON locati quando invece per le abitazioni sara’ del 1,06% : non mi sembra ne’ giusto, ne’ coerente
• L’ aliquota ridotta del 0,4% per residenti e dimoranti nel Comune di Chiavari: OK, ma non sono state prospettate azioni per identificare (non sanno come fare) le 1° case fittizzie, cioe’ dove ha la residenza uno dei coniugi ma che in effetti dimora con il coniuge in qualche altra parte d’ Italia (pare che vogliano fare un controllo solo su coniugi entrambi residenti a Chiavari, ma non per gli altri). A questo proposito giusto oggi sul Secolo e’ apparso un articolo dove si riporta che il TAR condanna questa pratica, e molti comuni stanno gia’ mettendo in atto azioni per prevenirlo e punirlo
Recuperando sulle azioni suggerite si poteva ridurre l’ aliquota per i parenti di 1° grado, e se non bastava si potevano trovare risorse magari con riduzioni di costi (esempio la mercedes blu) oppure con una piccolissima percentuale di IRPEF sui redditi superiori a 100.000€.
Sono intervenuti anche altri, in particolare Barsotti che ha detto che quelle a cui facevo riferimento sono marginalità’, che riguardano poche persone. Perché dico io? Anche se fosse una sola persona in queste condizioni (ma sono sicuro che sono in tanti) sarebbe giusto ed etico (ma non parlavano di attenzione alla famiglia ???) trovare una soluzione.