Estate, tempo di eventi…

Quali priorità per un’Amministrazione?

Arriva l’estate e nelle nostre città si intensificano gli appuntamenti serali (e non), volti ad offrire al cittadino ed al turista un valido motivo per trascorrere qualche ora piacevole, invogliandolo magari, a tornare il prossimo anno.
Un vorticoso bailamme di appuntamenti si intrecciano e si accavallano un po’ ovunque, dalla piccola frazione alle grandi piazze, lasciandoci spesso anche un po frastornati da tanto “ben di Dio”. Molte le iniziative organizzate nei locali privati, che pianificano la propria stagione estiva secondo ovvii criteri imprenditoriali e sui quali, in questa sede è bene non discutere.
Ma che dire dei festival organizzati direttamente dai Comuni, in buona parte con soldi pubblici?
Quali esigenze deve soddisfare un buon Assessore alla Cultura ed al turismo e quali priorità deve darsi?
Molteplici e spesso diametralmente opposte, le risposte che potremmo raccogliere tra i cittadini. Credo sia però compito di un’Amministrazione, dopo aver ascoltato attentamente le varie istanze, assumere una posizione e seguire quella che dovrebbe essere una linea guida, un indirizzo di stile e di contenuti.
Una delle prime preoccupazioni di un amministratore deve essere quella di riuscire a catalizzare sulla città un’attenzione crescente di pubblico. Ecco allora che con questa prima chiave di lettura, può cominciare un’opera di selezione e scrematura delle mille proposte di spettacolo che quotidianamente vengono recapitate nelle caselle di posta degli uffici comunali. Il segreto è quello di riuscire ad offrire eventi unici nel loro genere, senza doppioni nel raggio di parecchi chilometri (meglio ancora se l’artista, goda di fama nazionale o addirittura internazionale).
Purtroppo, puntando sulla qualità e sulla stesura non dozzinale del programma, si rischia di scontentare quella crescente massa di popolazione che, mai contenta, vede la propria estate solo in funzione di sagre e balli lisci e che confonde il gusto puramente personale con la complessità di un programma estivo, non destinato ad un solo target di pubblico…
L’amministratore che pensa solo a soddisfare il più spiccioli gusti locali (anche se di massa), è un amministratore miope, che non lavora per far crescere la propria città e che si accontenta (anche un po’ furbescamente) di addolcire gli elettori a colpi di polke e mazurche.
Perché la filosofia imperante un po ovunque è quella che risuona ciclicamente dagli altoparlanti dello speaker di una famosa balera ligure: /”…BISOGNA balare, BISOGNA divertirsi…”/
Ma quale futuro per un comune che copre il 90% del proprio cartellone estivo con polke e mazurche?