Quale avvenire per il litorale di Chiavari? (spiagge: 4/4)

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Circa il ripascimento degli arenili occorre distinguere tra gli arenili a ponente del porto e quelli a levante.
L’opera più imponente è certamente il risanamento degli arenili di ponente.
Il nuovo molo di sottoflutto costruito per il raddoppio del porto rappresenterebbe la partenza di tale opera in quanto costituirebbe lo sbarramento al materiale che che verrà versato ed impedirebbe innanzitutto l’ulteriore insabbiamento dell’avamporto.
Le attuali dighe parallele non sono certo da smontare come qualcuno propone da tempo ma occorre fare uno studio approfondito al fine di esaminare la possibilità di utilizzarle come scogliere soffolte abbassandole a circa un metro sotto il medio mare in modo da utilizzarle per il frangimento delle onde e la relativa diminuzione dell’energia delle stesse.
Se a ciò si abbinano una serie di pennelli stabilizzatori ed un ripascimento notevole che nel caso nostro, utilizzando sia il materiale di scavo proveniente dall’area di colmata, sia dal dragaggio dell’avamporto, ritengo che il successo sia assicurato.
Occorre premettere però che l’argomento va seriamente approfondito da studi idraulici sia teorici che pratici previ accurati rilievi in loco.
Forse qualcuno potrà obiettare che il materiale proveniente dagli scavi dell’area di colmata non ha caratteristiche idonee allo scopo in quanto potrebbe se non inquinare certo intorbidire le acque per la notevole presenza di terra. A ciò si può rispondere che tale materiale potrebbe essere impiegato quale strato sottostante all’arenile vero e proprio effettuando uno scavo profondo dell’attuale arenile per recuperare la sabbia e la ghiaia di cui è costituito e sostituirlo con il materiale terroso da ricoprire poi con materiale idoneo. Oggi i costi talmente bassi dei movimenti di terra a causa della potenza delle macchine operative, possono permettere tale operazione senza un eccessivo aggravio di costi.
Per quanto riguarda invece l’arenile di levante penso sia opportuno innanzitutto interpellare i gestori degli stabilimenti di bagni esistenti in quella zona. Alcuni dei quali da me interpellati hanno fatto notare che la superficie di spiaggia è eccessiva ed in tal caso queste spiagge potrebbero costituire una riserva per il ripascimento degli arenili di ponente.

Termino questa mia relazione scusandomi se mi sono forse un po’ troppo dilungato, ma ritengo opportuno a questo punto fare un appello a tutti coloro che in questi argomenti credono. Occorre mobilitarci tutti quanti al fine di far conoscere il nostro pensiero in proposito a tutte le autorità, sia a livello locale che provinciale e se possibile a livello di Ministeri.
La possibilità di sviluppo economico e sociale della nostra zona, qualora potessero avverarsi i nostri desideri, è talmente imponente che val la pena combattere questa battaglia.
GRAZIE

Geom. Giuseppe Nattero

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