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Biciclettata riuscita! :-)

La biciclettata è andata alla grande! Visto il successo e vista la comodità della bicicletta a Chiavari alcuni partecipanti hanno chiesto di ripeterla, che ne dite?
Se avete suggerimenti o richieste scriveteci a info@partecipattiva.org oppure telefonateci al 329/9278655; nel frattempo eccovi le foto di questi ottimi ciclisti (cliccate per andare alla galleria):

in bicicletta a Chiavari

Lascia l’auto a casa e vieni in bicicletta!

Questa domenica lascia l’auto a casa e
fai un giro in bicicletta con noi!

meglio in bici :-)

Questa domenica (7 ottobre) facciamo una tranquilla biciclettata a Chiavari, per divertirci e per ricordarci quanto sia comodo spostarsi senza l’ansia del posteggio.

Programma:

  • ritrovo ore 9:30 in Piazza Gagliardo (Piazza dei Pescatori)
  • partenza ore 10:15 e via insieme per le zone centrali e periferiche della città
  • arrivo ore 11:30 circa, sempre in Piazza Gagliardo

A copertura delle spese della manifestazione (assicurazione obbligatoria e generoso rinfresco finale) vi chiederemo un piccolo contributo assolutamente volontario. In caso di pioggia ci vediamo il 14 ottobre.

Scarica e stampa uno dei volantini: volantino1 volantino2

NB il casco non è obbligatorio ma è furbo 😉

Il costo dei trasporti pubblici, visto dai passeggeri

Segnalo questo confronto tra i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti pubblicato da soldiblog.it in seguito a questa indagine del sole 24 ore di lunedì 27 agosto. Il punto di vista è quello dell’utente del servizio e non del gestore, ma compaiono comunque alcune proposte interessanti. Come avevamo proposto anche noi nel nostro programma per Chiavari, è importantissimo rendere l’abbonamento appetibile per abituare le persone ad usare il mezzo pubblico invece di quello privato.

Bocciata la proposta di Partecipattiva per una progettazione partecipata del prolungamento di Viale Kasman

La richiesta di Partecipattiva di convocare un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza su Viale Kasman è stata respinta dal Consiglio Comunale con il voto contrario di Chiavari Avanti Così e di Forza Italia.
Attraverso il consigliere Taccone, Partecipattiva chiedeva di aprire alla città il dibattito sul prolungamento di viale Kasman, per porre le basi di una programmmazione partecipata. In particolare chiedevamo di invitare a parlare un rappresentante di ciascun ente pubblico interessato dall’opera, ma soprattutto un portavoce dei residenti nelle zone interessate dall’opera stessa. Continua a leggere

Viale Kasman

Le opere pubbliche

Viale Kasman

Abbiamo già detto come il tema della mobilità cittadina stia particolarmente a cuore a questa coalizione. L’obiettivo è quello di ridurre il traffico automobilistico in città e dalla periferia alla città, favorendo la mobilità alternativa e la vivibilità urbana.
Anche il prolungamento di viale Kasman va visto in quest’ottica. Un’arteria che colleghi rapidamente Chiavari, il casello autostradale di Lavagna e le vallate è sicuramente indispensabile; pensiamo solo al movimento di decine di autosnodati che dalle aziende dell’entroterra hanno bisogno ogni giorno di accedere all’autostrada, e che attualmente attraversano i centri abitati di Caperana o San Salvatore. Inoltre c’è la necessità di restituire vivibilità al quartiere di Caperana, liberandolo dal traffico intenso e facilitando quindi gli spostamenti anche con mezzi alternativi all’auto.
Tuttavia va considerato anche che il completamento di viale Kasman porterà un afflusso giornaliero di auto verso Chiavari molto maggiore dell’attuale, per cui la città dovrà farsi trovare preparata con soluzioni che ne attenuino l’impatto sul traffico del centro.
Allo stato attuale è però in previsione solo il prolungamento del viale fino all’altezza del casello di Lavagna, stante l’ostacolo della zona militare.

Riteniamo che l’opera di collegamento tra Chiavari e Carasco debba:

  1. essere gestita attraverso la partecipazione,
  2. analizzata attentamente attraverso modelli di simulazione,
  3. progettata in modo da minimizzare l’impatto per i residenti e per l’ambiente.

In quest’ottica non crediamo necessario che il prolungamento debba per forza essere a quattro corsie, come è nel tratto cittadino. Nel frattempo occorre verificare le reali possibilità di aggirare l’ostacolo della zona militare e, in caso di esito positivo, procedere con una  progettazione dell’intera via, fino all’entroterra.

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Mobilità urbana

Piano Regolatore Sociale -> Linee operative -> La vivibilità della città

Mobilità urbana

L’art. 16 della Costituzione Italiana sancisce il diritto alla mobilità: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.” Circolare liberamente è un diritto che l’amministrazione deve tutelare attivando politiche che agevolino e tutelino la mobilità dei cittadini.
L’inquinamento: i dati parlano di 39000 morti ogni anno dovute alle polveri sottili (PM 10) e la UE chiede all’Italia un piano di risanamento dell’aria, per non incorrere in sanzioni.
I cittadini ci dicono che ragionare di traffico è importante; infatti ne parlano spesso e sono disposti anche ad organizzarsi con raccolte firme e movimenti di opinione per orientare le scelte dell’amministrazione.
Costituzione, Unione Europea e cittadini ci dicono che dobbiamo assolutamente investire energie e risorse sul problema mobilità. Due sono le possibili linee politiche da seguire:

  • incentivare l’uso dell’auto, con politiche che ne facilitino il movimento;
  • studiare alternative, con politiche che sviluppino altre modalità di mobilità.

Gli obiettivi che ci poniamo devono necessariamente riferirsi alla seconda, senza dimenticare che non è possibile raggiungere certi obiettivi a breve termine, per cui occorre programmare anche azioni che facilitino il movimento di chi ha l’automobile, senza peraltro incentivarne l’utilizzo.
L’osservazione della situazione chiavarese, fatta anche in modo non scientifico, ci evidenzia situazioni di congestione in alcune zone ad alcune ore, un aumento di macchine posteggiate nell’area di piazza dell’umanità, problemi di sicurezza. D’altra parte le alternative al mezzo privato appaiono deboli. Il mezzo pubblico ha orari che mal si conciliano con i tempi delle persone. Inoltre non si riesce a comprare i biglietti facilmente e la gente teme anche per la sicurezza a bordo perché non c’è controllo sui viaggiatori.
Infine la mancanza di piste o percorsi ciclabili scoraggia l’uso della bicicletta.

Le proposte:

  1. in centro miglioriamo la mobilità pedonale. Eliminiamo le barriere architettoniche, per facilitare il movimento di tutti i cittadini;
  2. dalle periferie al centro allestiamo piste o percorsi ciclabili: in particolare da Caperana occorre sistemare tutto il lungo Entella, individuando anche le vie di accesso lungo via Parma e via Piacenza;
  3. istituiamo un servizio di bici a noleggio per spostamenti brevi all’interno del centro cittadino. Attraverso l’utilizzo di una tessera elettronica, il singolo utente può prelevare la bicicletta in qualunque cicloposteggio presente sul territorio e riconsegnarla ovunque trovi un cicloposteggio libero, anche in un luogo diverso da quello di origine. In tal modo, la bicicletta che viene riconsegnata diviene subito disponibile per un altro utente, che potrà spostarsi in città riconsegnandola in qualsiasi colonnina libera: il risultato che otteniamo è di un utilizzo rapido, con potenziale interazione trai i diversi punti della città, con una buona disponibilità di mezzi;
  4. aumentiamo i parcheggi per le biciclette;
  5. rivediamo con la ATP il piano delle linee degli autobus, istituendo stabilmente linee circolari all’interno del centro;
  6. facilitiamo l’uso del mezzo pubblico premiando in servizi (sconti negli esercizi commerciali, ore di sosta a prezzo agevolato, …) chi adotta buone pratiche (non usa l’auto da solo, non esaurisce il credito di ore di sosta la prima settimana…);
  7. concordiamo con APCOA una diversa politica delle tariffe, differenziando da zona a zona. Una parte del pedaggio può essere utilizzato per finanziare eventuali servizi per incentivare l’uso del mezzo pubblico. Ad esempio si potrebbe premiare con dieci ore di parcheggio gratuito chi fa l’abbonamento per l’uso del bus. Il Comune deve esercitare, tramite la scelta delle tariffe, la politica della sosta;
  8. bisogna ridurre le auto provenienti dai comuni esterni; un’idea è quella di impiegare una parte dei proventi dei parcheggi per garantire l’efficienza del servizio pubblico, nell’ambito di accordi per la mobilità stipulati sotto la regia della provincia. Vale sempre la proposta di premiare in servizi le buone abitudini. Nell’ambito di questi accordi le aziende di trasporto riescono a migliorare la qualità del servizio. Lo scopo è quello di rendere il mezzo pubblico più vantaggioso di quello privato;
  9. istituiamo la figura del mobility manager, anche in convenzione con i comuni limitrofi per organizzare la mobilità cittadina e comprensoriale;
  10. individuiamo aree periferiche per posteggiare e attivare un servizio navetta verso il centro;
  11. interveniamo comunque anche sull’attuale circolazione completando la realizzazione delle rotonde (alle quali va aggiunta anche quella della Piazza di Caperana all’altezza del Ponte), completando l’inversione di via Nino Bixio per il traffico automobilistico, come prevista dal PUT in essere, inserendo semafori “intelligenti” laddove occorrono, intervendo in periferia con interventi mirati alla circolazione nel quartiere (ad es. via Bado a senso unico verso via Piacenza);
  12. anche gli attraversamenti pedonali con semaforo saranno oggetto di intervento, con l’inserimento di tempi per il contemporaneo attraversamento pedonale dai quattro accessi all’incrocio, per evitare gli investimenti di chi attraversa con il verde, da parte di chi svolta avendo egli stesso il via libera semaforico.

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