Essere adolescenti, essere giovani a Chiavari

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Essere adolescenti, essere giovani

In questi ultimi anni si è diffusa la tendenza a sondare i bisogni della popolazione giovanile (sovente tramite interviste e questionari) nel tentativo di progettare e realizzare servizi congruenti alle esigenze rilevate. Ciò ha sicuramente arricchito le proposte rivolte alle nuove generazioni della nostra comunità. Tali servizi (Centro di Aggregazione, Informagiovani, Centro di ascolto e counselling per adolescenti, Servizi per l’impiego, ecc.) si configurano come servizi gratuiti, accessibili e conferiscono, opportunamente, ai giovani del nostro territorio lo status di cittadini, a pieno titolo.
I rischi legati a tale processo sono sintetizzabili nella tendenza a ritenere che a tali servizi sia possibile delegare la soddisfazione dell’intera gamma dei bisogni espressi dalla popolazione giovanile della nostra città. È presente cioè il rischio della delega, cioè la tendenza a far sì che il tema della “presa in carico” del quadro articolato delle problematiche che riguardano i nostri ragazzi e le nostre ragazze riguardi i cosiddetti “esperti”, soprattutto quando il dialogo fra generazioni diviene più difficile e complesso.
I limiti di questa prospettiva sono anche accentuati dalla tendenza “policentrica” con cui i giovani tendono sempre più a muoversi nella nostra società, tendono cioè ad avere sempre più punti di riferimento, incontrando in questo loro “spostamento” varie figure adulte, ognuna con il proprio ruolo (genitori e figure parentali, insegnanti e formatori, istruttori, allenatori, educatori, animatori, gestori di locali pubblici, rappresentanti delle forze dell’ordine, pubblici amministratori, ecc.).
Di qui una prima importante riflessione sulla domanda di formazione e sulla necessità di avviare spazi di confronto e discussione tra le figure adulte che compongono una comunità chiamata a farsi carico senza delegare della “problematica” dell’educare.
Non esistono iniziative, proposte, idee che in se stesse possano ambire a soddisfare il panorama articolato delle esigenze. Possono esistere esperienze nelle quali liberamente ciascuno può trovare collocazione o meglio significato (affettivo, relazionale, spirituale, ideologico…) e appartenenza.

Una prima traccia di iniziative da affidare al Piano Regolatore Sociale prevede le seguenti azioni:

  1. creare un Assessorato alle Politiche Giovanili;
  2. informare i giovani delle offerte della città, anche attraverso la creazione di un portale internet dedicato;
  3. prevedere sconti per l’accesso alle proposte per il tempo libero (sport, cinema, teatro, …) e per l’acquisto in esercizi commerciali convenzionati;
  4. individuare altri spazi di aggregazione, pubblici o privati convenzionati, per l’incontro dei giovani, anche gestiti insieme a loro;
  5. facilitare la comunicazione tra i giovani utilizzando figure educative e innovazione tecnologica;
  6. attivare sportelli orientativi ad accesso gratuito e non controllato;
  7. istituire il Consiglio Municipale dei Ragazzi.

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