Il pressing dei chiavaresi costringe il Comune a modificare il progetto dell’autorimessa in piazza N.S. dell’Orto

Le 59 osservazioni sottoscritte da 255 firmatari sono sicuramente un successo di partecipazione di cui Partecipattiva è molto contenta, considerando quanti timori hanno da sempre i cittadini chiavaresi a mettere il proprio nome contro una iniziativa del sindaco Agostino.
I cittadini hanno dato il massimo per spiegare all’amministrazione quali sono i difetti del progetto di autorimessa interrata in Piazza N.S. dell’Orto; una mobilitazione che non ha precedenti nella storia amministrativa chiavarese. Una mobilitazione che porta un primo risultato significativo: il progetto viene modificato.

Il pressing dei cittadini costringe l’amministrazione a modificare il progetto ed accogliere l’istanza di salvaguardare “Viale delle palme”, come richiesto dai chiavaresi (anche se in aula è stato respinto un nostro emendamento che chiedeva certezze a riguardo di questo spostamento! Come dire che potrebbe ancora essere un trucchetto per tenere buona la gente)

Siamo soddisfatti? Solo parzialmente perché ci saremmo aspettati in realtà un altro tipo di annuncio.

L’amministrazione chiavarese infatti ha annunciato una modifica al progetto per il parcheggio interrato in piazza N.S. dell’Orto proprio lo stesso giorno in cui si sbloccano i 17 milioni di euro della vendita della Colonia Fara.

Quale annuncio ci saremmo aspettati? Siamo delusi perché pensavamo che l’arrivo di tutti quegli euro spingesse l’amministrazione ad abbandonare la strada dell’aiuto dei privati per sistemare l’arredo di piazza N.S. dell’Orto.

Ci saremmo aspettati che l’amministrazione ci dicesse: “Cittadini abbiamo i soldi per pedonalizzare piazza N.S. dell’Orto senza la necessità di dovervi fare sotto una autorimessa. Usiamo i soldi della Fara. Stop all’autorimessa sotterranea!”.  Infatti per rifare l’arredo della piazza e liberarla dalle auto posteggiate bastano meno del 2% dei 17,4 milioni che arrivano dalla Fara. Una quota assolutamente minima, che non intaccherebbe la possibilità di realizzare tutte le altre opere che il Sindaco ha annunciato e che libererebbe il Comune dal laccio che lo legherà per 40 anni ai privati che dovrebbero realizzare l’autorimessa. Il project financiing è uno strumento che utilizzano le amministrazioni che non possono spendere i loro denari. Ma nel caso di Chiavari in questo momento di denaro ce ne in abbondanza e quindi è logico non utilizzarlo.

Tra l’altro un annuncio di questo tipo (“Stop all’autorimessa interrata!”) sarebbe stato logico per un altro motivo.

L’amministrazione infatti ha appena finito di leggere le osservazioni che i cittadini hanno fatto sul progetto. Tra queste ce ne sono alcune, scritte da tecnici esperti, che mettono in guardia dai pericoli che l’intervento può generare per gli edifici che si affacciano sulla piazza, primo fra tutte proprio il pronao della cattedrale, che a detta dei tecnici ha una struttura molto delicata e a rischio crollo, se gli si scava così a ridosso (e tra l’altro la maggioranza ha respinto in aula un nostro emendamento che chiedeva garanzie assolute circa l’assenza di rischi per il pronao della Cattedrale).

Altre osservazioni, sempre fatte da tecnici competenti, ricordano all’amministrazione che non è il ponte di via Castagnola quello pericoloso per le esondazioni, ma quello di via Descalzi e l’intervento su quest’ultimo non si può fare, perché è un ponte storico.

Inoltre, a giudicare dal contenuto e dal tono di certe osservazioni, c’è da aspettarsi un bel numero di ricorsi contro l’autorimessa e questo significherebbe tempi lunghi e spese legali consistenti.

Infine sono molti i cittadini che hanno fatto notare che durante i lavori tutto il verde storico dei giardini della piazza morirà, perché le radici si estendono sicuramente anche sotto la piazza, e ci sono chiavaresi che ancora non accettano che sia sparito il “platano delle rondini” del santo Gianelli.

Invece l’assessore Segalerba annuncia clamorosamente una variante al progetto. Un’altra variante. Non quella già annunciata alla stampa dall’assessore stesso proprio qualche giorno dopo l’approvazione del progetto; quella, per intenderci, con la rampa d’accesso in mezzo a viale Arata, fatta con tecnologie avanzate,  che appare e scompare a seconda delle condizioni meteo. No. Un’altra variante diversa.

Si cambia ancora ma con un punto fermo: l’autorimessa di deve fare a spese dell’investitore privato! Questa volta si spostano entrambe le rampe davanti alle poste. E si annuncia che gli autobus se ne devono andare (dove? non si sa!) E si annuncia anche come cambierà il senso del traffico automobilistico (e finalmente l’assessore ammette che le auto continueranno ad attraversare la piazza, come avevamo sempre sostenuto).

Insomma! “Questa autorimessa si deve fare ad ogni costo!” pare affermare l’assessore Segalerba. Non gli interessa se creerà disagio a chi deve prendere l’autobus, non gli interessa se si mettono a rischio gli edifici circostanti, non gli interessa se sotto la piazza c’è una falda che sconsiglia vivamente ogni forma di scavo, non gli interessa se i cittadini dovranno sopportare 3 o 4 anni di disagi per i lavori,  non gli interessa che i (pochi) soldi per fare un semplice intervento di arredo urbano siano pronti in cassa, non gli interessa se per 40 anni quell’autorimessa non sarà di proprietà del Comune. “Questa autorimessa si farà” continua a dire l’assessore.

Perché tanta insistenza? Perché tanta determinazione? Beh, a questo punto rimane in campo una sola risposta! Al Sindaco e alla sua giunta non interessa mica la piazza e neanche la sicurezza del Rupinaro. Al Sindaco e alla sua giunta interessa far realizzare un buon affare al privato che si venderà 102 box con un congruo guadagno. Anche perché è facile prevedere che li venderà “sulla carta”, non appena la conferenza dei servizi e il Consiglio Comunale approveranno il progetto definitivo e quindi incasserà molto prima di iniziare i lavori. Senza dubbio un ottimo affare.

Abbia il Sindaco almeno il coraggio di chiamarla con il vero nome questa specie di opera pubblica: “COSTRUZIONE DI 102 BOX DI PROPRIETÀ PRIVATA SOTTO PIAZZA N.S. DELL’ORTO”.  L’interesse privato (del costruttore) è assolutamente prevalente su quello pubblico.

E non è finita! Stiamo pronti perché arriverà anche una prossima variante, possiamo starne certi: quella che trasformerà anche i 64 posti pubblici in box privati! E così avremo il titolo definitivo: “COSTRUZIONE DI 166 BOX DI PROPRIETÀ PRIVATA SOTTO PIAZZA N.S. DELL’ORTO”.

E’ proprio il caso di dire che quella di Agostino è proprio un’amministrazione attenta al  bene di chi costruisce box interrati!