La politiche abitative

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Le politiche abitative

Il problema della casa a Chiavari è diventato una vera e propria emergenza. Molte famiglie sono costrette ad affrontare sacrifici enormi per pagare affitti e mutui, vivendo continuamente in apprensione fino alla fine del mese. Tante giovani coppie, i cui componenti svolgono lavori precari, si sentono negare la possibilità di accedere al credito per poter mettere su casa e famiglia. Lavoratori e lavoratrici che provengono da altre parti del nostro Paese o del mondo, vedono “partire” gran parte loro salario per l’affitto.

Proponiamo un piano straordinario per la casa che si basa su questi punti:

  1. agire sul patrimonio esistente per renderlo disponibile a questo scopo, accelerando le procedure per la riassegnazione degli alloggi che si rendono nel tempo disponibili; stimolare la locazione degli alloggi privati oggi vuoti;
  2. realizzare piani di edilizia pubblica per l’affitto;
  3. garantire anche a chi svolge lavori precari o discontinui la possibilità di accesso al credito agevolato.

La linea di sviluppo attraverso cui dovrà evolversi la politica della casa nel Comune di Chiavari sarà quella di far svolgere all’Amministrazione pubblica una ruolo guida nelle scelte della politica abitativa della città. L’Amministrazione pubblica deve avere un ruolo attivo nella costruzione di una strategia dell’abitare, insieme alle associazioni degli inquilini e dei proprietari. Va data a tutti una possibilità, a seconda del reddito e della condizione sociale. Dobbiamo riportare le politiche abitative ad essere centrali nello sviluppo della qualità della vita dei cittadini, con una strategia complessiva e un approccio di sistema che adottino una nuova regia comune tra i soggetti in rete: enti, privati, mondo imprenditoriale.

Le azioni che attiveremo:

  1. agevolazioni, in materia di oneri d’urbanizzazione e di costo delle aree, per chi costruisce riservando una quota di alloggi da destinare alla locazione agevolata o alla “futura vendita” a favore di giovani coppie;
  2. agire sul patrimonio esistente per renderlo disponibile a questo scopo, accelerando le procedure per la riassegnazione degli alloggi che si rendono nel tempo disponibili;
  3. intervenire sul mercato immobiliare per provare a ridimensionare la rendita speculativa, ad esempio orientando verso i finanziamenti che la UE destina alle politiche della casa, per la riduzione dell’inquinamento e il risparmio energetico o la conversione delle fonti produttive;
  4. incentivare, anche con l’impiego della leva tributaria, la disponibilità da parte dei privati alla locazione a canone concordato e contemporaneamente attraverso strumenti normativi e convenzionali garantire una rimessa in circolo degli alloggi inutilizzati;
  5. promuovere la formazione di accordi con Istituti di Credito convenzionati che prevedano, anche per lavoratori precari o discontinui, la possibilità di accesso a mutui agevolati per l’acquisto della prima casa a costi convenzionati.

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