Lettera aperta a Idrotigullio SPA

Riceviamo dal Comitato per l’acqua pubblica del Tigullio questa lettera aperta e la pubblichiamo volentieri.
Pubblicheremo anche altre comunicazioni del comitato, in futuro.

Spett. Idrotigullio,

siamo venuti a conoscenza che il Consiglio di Amministrazione di Idrotigullio ha approvato una proposta di Bilancio 2006, coll’indicazione di dare – per la prima volta – DIVIDENDI agli azionisti, 35 Euro ad azione per un totale di 11.000 azioni.
Fino all’anno scorso gli utili incassati dalle tariffe dei cittadini sono stati reinvestiti dalla società per le proprie attività, come consentito dall’Articolo 30 dello Statuto di Idrotigullio.

Il Bilancio verrà presentato il 16 aprile 2007 e votato dall’Assemblea degli Azionisti, che, è formata da Comuni ( Chiavari azionista al 20%, Lavagna al 10%, Favale e Orero al 1%, Leivi allo 0,45%) insieme alla partecipata del Comune di Genova, Mediterranea Acque, che detiene il 66%. È corretto supporre che il motivo di questa prima volta sia la fusione di Idrotigullio con Iride, la grande multiutility con sede a Torino, fusione che comporta un atteggiamento da “grandi amministratori di una società quotata in Borsa”, con una gestione positiva e in attivo.
Invece Idrotigullio non va bene e i cittadini lo sanno bene.

Alcuni motivi di questo profondo malumore:

  1. Scarsa per non dire nulla la trasparenza nella comunicazione di Idrotigullio nei confronti dei propri utenti. Le bollette sono illeggibili e incomprensibili, quasi sempre bollette di acconto, conguaglio e riconguaglio, l’ultima addirittura con riconguagli retroattivi al 2005, non sembra autorizzati dalla Decisione n. 7 del 13 ottobre 2006 della Conferenza dei Sindaci;
  2. questo è l’ultimo di numerosi aumenti, fino a 2 cifre in %, con l’exploit dell’aumento del 45% nella bolletta del 2° semestre 2004!
  3. le bollette inoltre non contengono i dati sulla qualità dell’acqua, che dovrebbero essere obbligatoriamente forniti ai sensi dell’Art. 17 del Regolamento del Servizio Idrico, approvato dalla Conferenza dei Sindaci dell’ATO;
  4. il sito di Idrotigullio consultabile su Internet è assai scarno, se confrontato, ad esempio, con quello di Mediterranea delle Acque (Genova): non contiene i Bilanci approvati, i controlli di qualità effettuati, indicazioni sulle perdite (in Liguria al 45%!) dell’acquedotto e sulle perdite di fatturazione dell’acqua prelevata e messa in rete, né alcuna indicazione chiara sulla sede e il funzionamento dei depuratori. Vi si trovano gli indirizzi delle sedi e gli orari degli sportelli, notizie che invece mancano nel libretto “Carta del Servizio Idrico Integrato, in distribuzione ai cittadini agli sportelli di Idrotigullio, in cui è citato ma non inserito l’ Allegato B, che contiene appunto queste notizie;
  5. la situazione dei depuratori nel Tigullio è insostenibile e nessun miglioramento è in corso, né è iniziata – dopo avere ben pagato il progetto – la realizzazione del nuovo depuratore di Chiavari. Eppure nel Piano d’Ambito è previsto un depuratore per tutta l’area dell’Entella, per un bacino di 90.000 abitanti;
  6. Idrotigullio ha una concessione di 50 anni, ma ha anche un mutuo annuo consistente, un debito da pagare alla controllante AMGA per 50 anni. E ora AMGA cioè Mediterranea, che detiene 7320 azioni, verrebbe a prendere anche i dividendi da Idrotigullio, cioè una società a partecipazione pubblica di Genova riceverebbe dei soldi entrati nelle casse di Idrotigullio con le tariffe pagate dai cittadini del Tigullio!

In quanto cittadini prima che utenti, intendiamo opporci, con i mezzi a nostra disposizione, a questa vostra decisione, che riteniamo non corretta, né politicamente né economicamente.
Ci appelliamo ai cittadini del Tigullio, perché facciano sentire la propria voce.
Chiediamo ai Sindaci presenti nell’Assembea dei Soci di votare in maniera contraria alla scelta di divisione degli utili e di optare per il reinvestimento della somma per le necessità del servizio idrico.
E questo lo vogliamo chiedere anche al rappresentante di Mediterranea Acque.

Chiavari 10 aprile 2007
Il Comitato per l’acqua pubblica del Tigullio