Sull’illuminazione della rotatoria…

Abbiamo ricevuto questo contributo da un addetto ai lavori….

Chi potrebbe mai negare ad un nuovo Sindaco, insediatosi dopo un’elezione democratica, di festeggiare attraverso la realizzazione di alcune opere visibili alla cittadinanza intera? Nessuno.

La scelta dell’opera in se è stata oculata: zona di transito e materialmente iniziata dalla vecchia Amministrazione.

Cosa di meglio per rendere concretamente visibile il cambiamento avvenuto all’interno dell’Amministrazione comunale chiavarese?

Le modifiche apportate alla rotatoria sono state sicuramente scaturite anche dalla concreta necessità di dare più sicurezza a tutti coloro che transitano in tale punto della città ma sicuramente si è anche voluto “strafare” sempre e comunque a carico di tutti i Chiavaresi visto che le modifiche a lavori già realizzati comportano inevitabilmente un aumento del costo di realizzazione dell’opera in sé.

Primo intervento: abbassamento della rotatoria per permettere una visione ottimale delle quattro strade che concorrono alla rotatoria (Viale Kasman, Corso Dante, Ponte della Giustizia e via Marconi) anche se il principio della rotatoria è quella di dare la precedenza a coloro che provengono dalla nostra sinistra e dunque se questi ultimi non sono visibili significa che non ci può essere un’ eventuale collisione fra le due auto a meno che coloro che provengono dalla direzione opposta al guidatore non abbiano intenzione di abbreviare il percorso stradale salendo sul dosso della rotatoria!

Comunque questa scelta di investire dei soldi in più per apportare tale modifica sono ancora accettabili anche considerando che in effetti tanti automobilisti hanno ancora difficoltà a comprendere come ci si comporta in un tal tipo di “incrocio”.

Secondo intervento: assai opinabile e camuffato dalla “necessità di maggiore sicurezza stradale” è la scelta di sostituire il punto luce centrale (all’interno della rotatoria stessa) con ben quattro punti luce laterali con altrettanto quattro faretti ciascuno.

Sicuramente i primi ad accorgersene sono stati gli stessi residenti in zona che avranno più luce in casa di sera che di giorno perché in effetti la rotatoria non è ben illuminata bensì illuminata a giorno neanche ci si trovasse in un cruciale punto nodale di tangenziali, raccordi degni delle grandi capitali europee.

Beati questi abitanti che potranno beneficiare di un risparmio energetico sulle loro fatture dell’enel visto che la collettività sovvenziona loro questo servizio !

Eh si perché vanno bene le opere simboliche e rappresentative di un determinato operato amministrativo ma le scelte comunque andrebbero ponderate sempre nell’interesse collettivo di tutta la cittadinanza, tenendo presente il sottile e precario compromesso, di cui peraltro ognuno di noi deve ormai fare i conti quotidianamente, fra le risorse energetiche e le comodità della nostra società.

Nel caso specifico sarebbe stato meglio ponderare la necessità di rendere sicura e dunque ben illuminata una rotatoria tenendo però presente la quantità e la tipologia di traffico che vi transita, la certezza che un palo centrale poteva comunque soddisfare una buona illuminazione e che l’illuminazione magari un po’ più forte rispetto a quella delle quattro strade che vi concorrono sarebbe stata sufficiente a garantire la sicurezza per gli automobilisti ed i pedoni.

Tutto ciò va detto non per uno spirito contradditorio fine a se stesso ma perché mi sembra ormai, e per fortuna, che nel mondo sia nata una nuova cultura che, o per convinzione o per necessità di “arrivare a fine mese” , prediliga l’utilizzo misurato ed oculato delle risorse energetiche.

Pertanto anche il primo cittadino, nelle sue scelte di immagine, dovrebbe tenere comunque presente questa nuova mentalità che cerca di conciliare le necessità della vita quotidiana con il contenimento delle risorse energetiche e dunque dovrebbe frenare questi slanci a carico delle tasche dei cittadini senza dare un valore aggiunto all’opera in sé.