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IL METODO DEL CONSENSO
un metodo decisionale morbido per gruppi forti (10/10)
(di Roberto Tecchio)
PASSAGGI CHIAVE DELLA PROCEDURA.
Uno strumento per attuare il Metodo del Consenso.
Spesso i gruppi arrivano a prendere le loro decisioni senza rendersi conto delle regole che, sempre e comunque, sono implicitamente presenti nel processo stesso del decidere: è impossibile non prendere decisioni, ogni decisione implica un modo di decidere.
Esplicitare alcune di queste regole, richiamandosi per es. a principi condivisi, attiva un importante processo di crescita all’interno del gruppo, aumenta il potere e la responsabilità individuali e può aiutare a rendere le riunioni più soddisfacenti ed efficaci: lo strumento qui proposto serve a questo. Anche in gruppi di lavoro estemporanei questo strumento può aiutare a creare un clima di maggiore fiducia e chiarezza.
In pratica il punto A andrebbe letto e “rapidamente” approvato all’inizio della riunione (se ci sono intoppi, è meglio lasciar perdere il Metodo del Consenso: mancano le basi!).
I punti B e C, che hanno valore più di orientamento che di vere e proprie regole, possono essere semplicemente letti e non abbisognano di un’approvazione formale, tuttavia è molto utile verificare la tendenza dei partecipanti riguardo tali orientamenti, perché nella misura in cui sono condivisi possono essere richiamati e usati durante la riunione.
TAVOLA DEI DIRITTI
Questa scheda è tratta da “programme overcome violence”, pubblicazione a cura del World Council of Churches (P.O. Box 21100, 1211 Geneva, CH), traduzione e adattamenti miei.)
A) Dichiarazione dei diritti di ogni partecipante
- Io ho il diritto di essere trattato con rispetto. Così gli altri.
- Io ho il diritto di avere ed esprimere opinioni e sentimenti. Così gli altri.
- Io ho il diritto di essere ascoltato e preso seriamente. Così gli altri.
- Io ho il diritto di dire “no” senza sentirmi in colpa. Così gli altri.
- Io ho il diritto di chiedere ciò di cui ho bisogno. Così gli altri.
- Io ho il diritto di cambiare opinione. Così gli altri.
B) Orientamenti per una comunicazione costruttiva
- Usare messaggi “io” di confronto costruttivo.
- Ascoltare attivamente, e verificare se abbiamo capito veramente quello che gli altri volevano dire, e viceversa.
- Fare attenzione non solo ai contenuti, ma anche ai sentimenti espressi.
- Distinguere le persone dai problemi e dalle loro azioni: evitare di attribuire intenzioni agli altri e di giudicarli, attenersi ai fatti e ai comportamenti.
- Essere precisi ed evitare le generalizzazioni.
C) Orientamenti per cooperare nel conflitto
- Passare dalla visione “me contro te”, al “Noi”.
- Passare dalle “prese di posizione” agli Interessi e Bisogni in gioco.
- Concentrarsi invece che sul Passato, sul Presente e sul Futuro.
- Passare dall’Impossibile al Possibile.Passare dalla Colpevolizzazione all’assunzione di Responsabilità.
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