Finalmente è finita l’agonia del progetto sulla Colmata. Nessuno l’ha comprata!

Per la seconda volta l’asta per la Colmata è andata deserta.
Nessuno vuole comprare il progetto che dal 1995 riempie le pagine dei giornali e di tutta la propaganda che, a nostre spese, il sindaco Agostino ci ha propinato in tutti modi possibili.
E’ stato il mercato a dire la parola fine a questa sorta di “accanimento terapeutico”, grazie al quale il progetto Campodonico-Panero è stato tenuto in vita fino ad oggi: nessuno lo vuole!
Eppure era chiaro che sarebbe finita così. Il progetto è brutto, caro, poco conveniente ad un investitore privato serio, pieno di rischi (sarebbe stato facile venderli tutti quegli appartamenti a chissà quali prezzi?), pieno di vincoli urbanistici e architettonici.

Quindici anni persi, così come sono andati persi un mucchio di euro che questa aministrazione ha continuato a spendere inopinatamente per testardaggine e arroganza.
Chi restituirà ai chiavaresi questi soldi?
Quante modifiche progettuali, quanti studi, quanti manifesti, quante spese per partecipare a manifestazioni internazionali dove il progetto non è stato guardato da nessuno!  È stato un errore insistere. Non si doveva perdere ulteriore tempo e denaro e, dopo la prima bocciatura dell’asta andata deserta, si doveva avere il coraggio di cambiare strada.
Partecipattiva lo aveva detto chiaramente in aula al momento dell’approvazione delle modifiche al primo bando, ma purtroppo non è stata ascoltata. Andatevi a  rileggere cosa avevamo scritto dopo la prima asta deserta.

Chi restituirà ai chiavaresi il tanto tempo perduto?

Non solo. Adesso rimettere a posto quell’area costerà ben di più di quanto sarebbe costato un tempo e sarà molto più difficile trovare i fondi per farlo!

L’unico aspetto che ci fa ritrovare un po’ di sorriso è che finalmente è arrivata l’ora di mettere una pietra sopra su questo progetto. Non se ne deve più parlare!
Si volta pagina, come dicevamo un anno fa.
L’area di Colmata va riprogettata da capo
.
Ci vogliono nuove idee e nuove soluzioni. Partecipattiva si è già organizzata in tal senso ascoltando i desiderata dei chiavaresi che vogliono in quell’area qualcosa per loro. Niente condomini di seconde case, niente cementificazioni selvagge, niente speculazioni, niente progetti faraonici: l’aspettativa è quella di un progetto che, preservando un congruo numero di parcheggi, restituisca alla città un’area realmente fruibile dai chiavaresi tutto l’anno.

Abbiamo bisogno del vostro contributo. Scriveteci le vostre idee.