Appello a Regione, Provincia e Comune: per salvare la Lames ci vuole una strategia più sicura di quella portata avanti fino ad oggi!

Al Presidente della Regione Liguria

Al Presidente della Provincia di Genova

Al Sindaco di Chiavari

Come è noto martedì prossimo in Consiglio Comunale a Chiavari ci sarà la tanto attesa approvazione del nuovo progetto urbanistico che dovrebbe scongiurare la chiusura della Lames. Potremo dire quindi che l’occupazione è stata salvata? No. Sapete benissimo che non è così e lo sapete fin dal primo momento.

Sapete infatti che la macchina dello spostamento della azienda si metterà in azione solo quando si presenterà un immobiliarista disposto ad acquistare da Lames il progetto versando 16 milioni di euro.

È sicuro che ciò accadrà? Credo proprio di no.

Disegno del grattacieloÈ un dato oggettivo che questo progetto di edificazione nell’area Lames si presenta come un investimento dai guadagni molto incerti. Chi può pensare di mettere sul tavolo adesso 16 milioni di euro sapendo che dovrà assolutamente vendere tutti i 230 appartamenti, che peraltro saranno pronti tra 6/7 anni, tenendo conto che non si tratta di una zona di particolare pregio ambientale e con la spada di Damocle di una bonifica del terreno dagli esiti incerti? Ricordiamoci che a Chiavari ne veniamo da ben tre bandi andati deserti per comprare l’area di Colmata, che di sicuro è un sito di maggior valore.

Credo che questo scenario vi sia chiaro fin dal primo momento. Tuttavia avete percorso ugualmente questa strada indicata da Lames, senza proporre nulla di alternativo. Perché? Non temete che Lames, non trovando un acquirente, decida di andarsene all’estero, scaricando la colpa sul “mercato immobiliare”? Cosa  siete pronti a fare in questo caso? Vi limiterete a manifestare la vostra solidarietà ai lavoratori, affermando che “ce l’avete messa tutta, ma purtroppo non è bastato!” ?

Ma c’è un altro scenario ancora più inquietante che si può aprire e che forse avete sottovalutato. Non è da escludere infatti che, prima ancora che salti fuori un acquirente, qualche libero cittadino chiavarese decida di fare un ricorso contro la pesante opera di urbanizzazione progettata, magari solo per difendere un diritto di proprietà: gli elementi per un tale scenario certamente non mancano perché lo strumento urbanistico in approvazione fa acqua da più parti. Basti pensare che la pratica in approvazione martedì prossimo non è conforme all’atto d’indirizzo votato dal Consiglio Comunale chiavarese lo scorso 5 aprile.

È evidente che il rischio di lunghi contenziosi è dietro l’angolo. A quel punto che fareste? Lascereste indirizzare la rabbia degli operai verso inermi cittadini intenti a tutelare i propri modesti interessi? Credo che non lo possiate permettere!

Fino ad oggi avete sempre affermato di aver messo grande impegno per salvare l’occupazione in Lames. Mi permetto di esprimervi che non condivido questa affermazione.

Rispetto al progetto di riqualificazione a Sampierdicanne Regione e Provincia nel protocollo firmato con Lames si impegnano solo “a dare i pareri di propria competenza con celerità” (credo sia il loro dovere!). Il Comune di Chiavari non si prende alcuna responsabilità, dice che il progetto non gli piace ma lo approva ugualmente e passa la palla alla conferenza dei servizi.

L’impressione è che più che altro siate stati attenti a non farvi scoppiare la bomba in casa. Perché è chiaro che nessuno vuole passare come quello che ha fatto chiudere la Lames!

Con questa lettera intendo invitarvi a modificare il vostro atteggiamento ed a riprendere in mano da capo la questione cercando soluzioni realisticamente più sicure per salvare l’occupazione. Vi chiedo di esercitare con maggior forza il ruolo per il quale siete stati eletti. Lo dovete ai dipendenti della Lames, agli abitanti del quartiere di Sampierdicanne e al territorio che amministrate.

La strada intrapresa rischia di essere un vicolo cieco con in vista un forte ridimensionamento dell’azienda e la perdita del lavoro di centinaia di persone.

Occorre una sterzata coraggiosa.

Occorre che elaboriate e condividiate una vostra proposta sostenibile da fare all’azienda Lames, coinvolgendo nello studio tutte le forze in campo, con tavoli di concertazione aperti a tutti i soggetti interessati.

Occorre anche che veniate a Chiavari a parlare con la proprietà Lames davanti a cittadini e dipendenti perché tutti possano capire bene quali sono gli ostacoli, i rischi e le eventuali perdite inevitabili.

Occorre che lasciate da parte protagonismi pre-elettorali, divisioni politiche o interessi di partito per concentrarvi solo sul problema Lames e sulle possibili soluzioni.

Se questo non avverrà ed uno degli scenari che ho evocato dovesse avverarsi, dovrete considerarvi responsabili dei danni irreparabili subiti dai lavoratori.

Alessandro Monti
Consigliere comunale