Archivi categoria: bene comune

Un bene comune è un bene pubblico, cioè di tutti noi, e non di nessuno!

WiMax e il diritto alla conoscenza

Raccogliamo l’invito di Beppe Grillo per il diritto all’accesso delle frequenze WiMax

http://www.beppegrillo.it/2007/06/wimax_e_diritto_alla_conoscenza.html

“Tra poco lo Stato assegnerà le frequenze WiMax.
E’ il punto di non ritorno per il libero accesso alla conoscenza. Dopo non si potrà più tornare indietro. Il WiMax è una tecnologia che permette di trasmettere e ricevere segnali senza fili a distanze di decine di chilometri. Elimina l’ultimo miglio e il pedaggio di Telecom Italia. Le comunità locali potranno rendersi indipendenti e collegarsi a Internet. Continua a leggere

Approvata la moratoria alla camera!

Approvata la moratoria: una prima vittoria dei movimenti per l’acqua!!!
(da http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article3157 )

E’ stato approvato oggi 1 giugno 2007 alla Camera dei Deputati l’emendamento al Disegno di Legge Bersani contenente il provvedimento di moratoria sui processi di privatizzazione dell’acqua.

L’emendamento prevede che, fino all’approvazione di una nuova normativa, in attuazione dei decreti correttivi del decreto ambientale, relativa alla gestione del servizio idrico integrato, siano sospesi tutti gli affidamenti a soggetti privati, compresi quelli attualmente in corso.

Il Parlamento dunque recepisce quanto da tempo – a partire dalla grande manifestazione nazionale di Palermo del 10 marzo scorso – i movimenti per l’acqua chiedono, attraverso le mobilitazioni territoriali e la campagna nazionale di raccolta firme per una nuova legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Con questo provvedimento – che chiediamo sia rapidamente approvato anche dal Senato – vengono sconfitte tutte le accelerazioni verso la privatizzazione dell’acqua che a livello regionale e locale erano state portate avanti dalle lobbies del capitale finanziario, per respingere la campagna in corso per la ripubblicizzazione dell’acqua e per far trovare di fronte al fatto compiuto ogni possibile conquista normativa in direzione dell’acqua bene comune e diritto umano universale.

L’approvazione della moratoria dimostra una volta di più le ragioni del Forum dei Movimenti per l’Acqua che dal gennaio scorso ha iniziato una campagna di raccolta firme – ormai giunta sopra le 300.000 firme – per chiedere che l’intero ciclo dell’acqua sia tolto dal mercato e restituito, come bene comune e risorsa da conservare, allo spazio pubblico e alle comunità locali per una gestione che sia pubblica e partecipativa.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Il Forum dei Movimenti per l’Acqua è composto da più di 70 realtà nazionali e oltre 1000 adesioni territoriali impegnati nella raccolta di firme a sostegno della legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Comunicato stampa

Con piacere abbiamo visto che, nella bolletta di  del primo quadrimestre 2007, Idrotigullio ha inserito i dati sulla qualità dell’acqua fornita: una promessa mantenuta e una conferma che la nostra lotta per l’acqua pubblica è convincente e vincente (subito dopo la prima vittoria sui dividendi).

Abbiamo ringraziato di questo Idrotigullio e le abbiamo chiesto di inviarci i dati sulle perdite reali e apparenti della Società, di cui ha velocemente accennato il Dott. Campanale nell’Assemblea Pubblica del 23 Aprile scorso a Chiavari.

Sono i dati che Idrotigullio ha certamente fornito al Ministero dell’Ambiente entro il febbraio 2007, e che saranno inseriti nella Relazione al Parlamento 2007 sullo Stato dell’Acqua, di prossima pubblicazione.

Abbiamo chiesto, per iscritto, di fornire con le bollette i dati di qualità dell’acqua e di inviarci i dati delle perdite  anche alla Società dell’Acqua Potabile-Egua di Sestri Levante (gruppo Veolia) e alla  Società Acque Potabili (SAP) con sportelli a Rapallo e Camogli, ma con sede a  TORINO.

Nella lettera inviata alla Società Acque Potabili (SAP) ci siamo anche  lamentati che allo Sportello di Rapallo di via Passo degli Orti non sia distibuito (né si abbia conoscenza dell’esistenza dello stesso) il Regolamento del Servizio Idrico Integrato, approvato dalla Conferenza dei Sindaci dell’ATO della Provincia di Genova con Decisione n.6/2005 del 16 maggio 2005, in distribuzione invece presso gli Sportelli di Idrotigullio e Acqua Potabile-Egua di Sestri Levante.

Inoltre Società Acque Potabili (SAP) dà ai clienti un regolamento, diverso per ogni singolo Comune (Rapallo, Zoagli, Coreglia ecc.), che non ci sembra conforme al Regolamento dell’ATO genovese.

Di questo chiederemo conto alla Conferenza dei Sindaci dell’ATO, alla Provincia di Genova e al Gestore unico AMGA.

Il Comitato per l’acqua pubblica del Tigullio.
6 giugno 2007

Internalizzati. (I mercoledì di Partecipattiva)

Dove c’è pubblico c’è spreco, questa è l’opinione diffusa, perché le cose sono sempre andate così, e per migliorare i servizi bisogna consegnarli al libero mercato, alle gare d’appalto, e ai massimi ribassi. Esternalizzare sembra diventata la formula magica per ottenere servizi pubblici migliori.

Ma è proprio vero che il privato il servizio pubblico lo fa meglio?

Molti sono i casi in cui questo non è successo. Forse per il comune ci può essere un risparmio, che tuttavia va sempre dimostrato preventivamente: ad esempio occorre chiedersi su chi ricade questo risparmio, perché ci può essere il rischio che il cittadino alla fine il servizio lo paghi di più.

Chiavari abbiamo già avuto un esempio negativo di questo tipo con l’esternalizzazione del servizio idrico. Continua a leggere

Viale Kasman

Le opere pubbliche

Viale Kasman

Abbiamo già detto come il tema della mobilità cittadina stia particolarmente a cuore a questa coalizione. L’obiettivo è quello di ridurre il traffico automobilistico in città e dalla periferia alla città, favorendo la mobilità alternativa e la vivibilità urbana.
Anche il prolungamento di viale Kasman va visto in quest’ottica. Un’arteria che colleghi rapidamente Chiavari, il casello autostradale di Lavagna e le vallate è sicuramente indispensabile; pensiamo solo al movimento di decine di autosnodati che dalle aziende dell’entroterra hanno bisogno ogni giorno di accedere all’autostrada, e che attualmente attraversano i centri abitati di Caperana o San Salvatore. Inoltre c’è la necessità di restituire vivibilità al quartiere di Caperana, liberandolo dal traffico intenso e facilitando quindi gli spostamenti anche con mezzi alternativi all’auto.
Tuttavia va considerato anche che il completamento di viale Kasman porterà un afflusso giornaliero di auto verso Chiavari molto maggiore dell’attuale, per cui la città dovrà farsi trovare preparata con soluzioni che ne attenuino l’impatto sul traffico del centro.
Allo stato attuale è però in previsione solo il prolungamento del viale fino all’altezza del casello di Lavagna, stante l’ostacolo della zona militare.

Riteniamo che l’opera di collegamento tra Chiavari e Carasco debba:

  1. essere gestita attraverso la partecipazione,
  2. analizzata attentamente attraverso modelli di simulazione,
  3. progettata in modo da minimizzare l’impatto per i residenti e per l’ambiente.

In quest’ottica non crediamo necessario che il prolungamento debba per forza essere a quattro corsie, come è nel tratto cittadino. Nel frattempo occorre verificare le reali possibilità di aggirare l’ostacolo della zona militare e, in caso di esito positivo, procedere con una  progettazione dell’intera via, fino all’entroterra.

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