Comuni ricicloni? Le percentuali sono ancora basse.

È di questi giorni la notizia che “la città di Chiavari si pone con la percentuale del 36,38 di raccolta differenziata in vetta alla classifica dei comuni ricicloni del Tigullio, migliorando rispetto ai dati dell’anno scorso con uno 0,67%. Seguono nella classifica tutta locale Moneglia (33,47%), Santa Margherita Ligure (31,88%) e Camogli (30,23%).” (vedi articolo pubblicato da menabonews.it)
Se da un lato dobbiamo complimentarci con i cittadini che praticano la raccolta differenziata consentendo di raggiungere questi risultati, dall’altro non possiamo dimenticare che la normativa regionale impone alle amministrazioni comunali di raggiungere ben altri traguardi. Addirittura per il 2012 si dovrebbe arrivare al 65%!
L’incremento che ha avuto Chiavari rispetto all’anno precedente è stato solo dello 0,67%.
Cosa ci dice questo dato? Che a questo ritmo ci vorranno circa 42 anni per arrivare al 65%!
Non solo. Ci dice qualcosa di ancora peggiore. Un aumento così irrisorio ci dice che si è quasi raggiunto il massimo possibile di raccolta differenziata con il sistema di raccolta di rifiuti attualmente utilizzato, sistema che si basa esclusivamente sulla “buona volontà” dei cittadini.
Gli obiettivi che la legge regionale ci propone, che ci metterebbero alla pari con numerosi comuni virtuosi italiani e con gli altri stati europei, si possono raggiungere solo cambiando il sistema di raccolta dei rifiuti.
Come? Non è complicato: basta provare ad applicare uno dei diversi sistemi utilizzati in questi comuni virtuosi, ad esempio adottandone uno che faccia pagare meno a chi differenzia di più i rifiuti. Ci vuole solo la buona volontà di chi amministra il Comune.
E perché nessuna amministrazione del Tigullio lo fa?
Chiedetelo al vostro sindaco.
Noi un’idea ce la siamo fatta. È  noto che la gestione della spazzatura non produce alle casse comunali alcun utile, in quanto l’insieme di tutte le tariffe pagate dai cittadini copre completamente il servizio di raccolta rifiuti. Non succede come per le multe che più se ne fanno e più soldi ci saranno in cassa. Per la raccolta dei rifiuti tanti euro escono per allestire il servizio e altrettanto ne entrano con le tariffe pagate dai cittadini, indipendentemente dalla quantità di raccolta differenziata. E così succede che il sindaco non perde tempo a studiare metodi più efficaci per raccogliere i rifiuti, dato che il Comune “non ci guadagna niente”.
Se cominciasse uno, anche gli altri si sentirebbero in dovere di seguirlo per non fare brutta figura. Ma purtroppo nessuno di loro la considera una priorità.
Forse ci sbagliamo?