Archivi categoria: bene comune

Un bene comune è un bene pubblico, cioè di tutti noi, e non di nessuno!

Il fronte mare

Le opere pubbliche

Il fronte mare

Riteniamo che si debba avere un disegno complessivo di tutto il fronte mare dalla foce dell’Entella alla zona Preli. Il fronte mare è un confine naturale; possiamo trasformarlo da barriera a risorsa (confine permeabile). Il fronte mare può diventare l’asse di collegamento tra il parco fluviale e il parco di Portofino.
I lavori dovranno essere coordinati in modo da razionalizzare gli interventi, riutilizzare il materiale e abbattere i costi.

Entrando nei particolari:

  1. Opere di difesa del fronte mare
    Esistono già studi preliminari che permetterebbero di avere una spiaggia cinque volte più grande dell’attuale. Come noto tali studi propongono la realizzazione di una serie di pennelli perpendicolari alla costa, a partire dal Rupinaro fino alla zona estrema dell’area Preli. Tra un pennello e l’altro verrebbe realizzata una diga di sottoflutto che limiterà l’erosione delle spiagge consentendone l’ampliamento. Intendiamo portare a compimento tale progettazione e avviare la fase esecutiva, contestualmente agli altri interventi nel porto e nella colmata, in modo da riutilizzare il materiale. L’obiettivo non è solo di ampliare la spiaggia ma valorizzare l’offerta sia per i chiavaresi, sia per i turisti.
  2. Area Preli
    Intendiamo intervenire nell’intera zona per renderla fruibile, bella e ricca di servizi.
    Qualunque intervento terrà conto delle condizioni geologiche della collina delle Grazie, individuata come zona franosa ad alto rischio. Se si renderà necessario attiveremo una progettazione per la messa in sicurezza dell’intera area.Verificheremo quindi le proposte dei privati presenti nella zona Preli, relativamente alle aree di loro proprietà, in particolare della Fondazione Torriglia, per coinvolgerle nel disegno complessivo dell’area, insieme ai residenti, alle associazioni e alle strutture balneari che rendono vivo il quartiere. L’obiettivo prioritario è di consegnare alla città una zona che al momento è inaccessibile, con il prolungamento della passeggiata mare, ampie e curate zone per la balneazione, strutture ricettive, spazi per le associazioni e per la ricettività temporanea.
    Massima attenzione sarà data all’accessibilità sia in termini di viabilità che di parcheggi. Sarà anche realizzato un percorso ciclabile.
    Nell’area Preli insiste anche la Casa di Riposo “Torriglia” per la quale si intende favorire la costruzione di una nuova area per anziani non autosufficienti.
  3. Colonia Fara
    Per quanto riguarda questa importante struttura è urgente intervenire per una immediata salvaguardia e conservazione dell’edificio. Tale intervento sarà ovviamente finalizzato al recupero fruitivo e funzionale, nel contesto urbanistico in cui è inserito, attraverso l’inserimento di attività con valenza pubblica sia di tipo sportivo, sia di tipo formativo-culturale, nel massimo rispetto del vincolo monumentale a cui è soggetto ai sensi di legge.
    Essendo la Colonia Fara un edificio di forte valenza sia architettonica sia storica per la zona e per tutto il litorale di Chiavari, l’attività che dovrà essere inserita dovrà fare da motore per tutta l’area. È un contenitore fortemente simbolico, altrettanto forte e simbolico deve essere il suo impiego, una vera opportunità per Chiavari.
  4. Lungomare
    La Passeggiata a mare sarà riqualificata in tutta la zona oggetto dell’intervento di difesa a mare, contestualmente all’intervento stesso, con percorsi ciclabili, aree di sosta, spazi verdi filtro tra il traffico veicolare e quello pedonale, nuova pavimentazione e arredo urbano. Provvisoriamente saranno realizzati percorsi ciclabili in sicurezza, arredata ulteriormente l’area verde in via dei Velieri, con ampliamento del parco gioco. Anche nella zona di levante del fronte mare saranno realizzati percorsi ciclabili.
  5. Il porto
    Sarà oggetto di ristrutturazione nella parte di difesa a mare. Non è previsto alcun ampliamento strutturale. Si cercheranno di individuare invece le modalità per rendere fruibile il mare da parte dei chiavaresi che intendono accedervi con piccole imbarcazioni, gozzi, gommoni ecc. A questo proposito si individua l’area antistante a Piazza Milano come adatta allo scopo, nel momento in cui saranno ampliate le spiagge. Occorre ricordare che attualmente lo specchio acqueo antistante piazza Milano, all’ingresso del porto, è ai limiti di legge per quanto riguarda la balneazione.
  6. La Colmata e la zona degli stabilimenti balneari
    L’area della Colmata è quella in cui è più complesso intervenire.Attualmente vi sono presenti diverse importanti realtà: l’area del rimessaggio delle barche, i campi di calcio, la bocciofila e i numerosi parcheggi. In particolare le attività ludico-sportive sono quelle che rendono viva la zona. Ogni giorno infatti “vivono” la piazza centinaia di persone: molti anziani e molte famiglie trovano in questi spazi, un ambito di socializzazione che non deve andare perso. Al momento pertanto riteniamo si debba intervenire immediatamente con azioni di sistemazione provvisoria, riportando passeggiata a mare e pista ciclabile all’interno della Piazza a ridosso del mare e recuperando con verde e arredo urbano la zona vicino al mare. Anche la zona a est dei campi di calcio deve essere resa fruibile, con asfaltatura e arredo urbano. Per una nuova progettazione della Piazza riteniamo possano essere previsti spazi per il tempo libero, locali per le associazioni cittadine, attrezzature sportive, area gioco per l’infanzia, verde pubblico attrezzato, area per manifestazioni estive. I parcheggi potranno essere realizzati sotterranei, qualora fosse rimosso il vincolo di zona rossa nel piano di bacino.
    Nella progettazione complessiva di tutta l’area fino alla foce dell’Entella sarà previsto un ridisegno delle aree degli stabilimenti balneari in sintonia con le esigenze dei concessionari.

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Le scuole

Le opere pubbliche

Le scuole

L’edilizia scolastica chiavarese richiede una attenzione particolare alla luce dello stato attuale.

  1. Scuola dell’Infanzia
    È noto che l’offerta attuale del servizio pubblico è quantitativamente insufficiente rispetto alle domande delle famiglie chiavaresi. Le scuole pubbliche non sono in grado di assorbire le richieste di tutti i bambini che hanno l’età per frequentare questo tipo di scuola ed al momento è stato possibile sopperire alle carenze, ricorrendo alle strutture private, che il Comune sostiene con un contributo finanziario. Inoltre una delle Scuole risiede all’interno dell’Istituto Assarotti, in condizioni difficili, con spazi esigui e non adatti all’attività didattica. È nostra intenzione individuare un’area per costruire una nuova Scuola dell’Infanzia di dimensioni adeguate, dotata di mensa e di tutti i locali necessari per le attività, ivi compreso uno spazio esterno sicuro e accogliente.
  2. Scuola Primaria
    Alcune scuole richiedono interventi di manutenzione interna o esterna, oltre che la definitiva messa in sicurezza degli edifici. In particolare riteniamo di dover intervenire a Caperana, Ri Basso e Sanpierdicanne con interventi di qualificazione degli spazi esterni e con il recupero di alcuni locali interni fruibili per l’attività didattica.
  3. Polo Scolastico per il Liceo Marconi-Delpino
    È nostra intenzione procedere nell’iter intrapreso con la Provincia, per realizzare in via Ghio il nuovo polo scolastico, sede del Liceo Scientifico-Classico Marconi-Delpino.
  4. Asilo nido
    Intendiamo ampliare l’asilo nido comunale, in modo da aumentare la capienza e rispondere così alle molte richieste delle famiglie chiavaresi.

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Palazzo Rocca e complesso dell’ex Chiesa di S. Francesco

Le opere pubbliche

Palazzo Rocca e complesso dell’ex Chiesa di S. Francesco

L’area va recuperata in vista di farne il polo culturale della città.

Occorre avviare il restauro della facciata e del tetto di Palazzo Rocca con il definitivo risanamento dei locali interni: in particolare si può trovare all’interno del Palazzo una più adeguata collocazione per il Museo della Preistoria e della Protostoria, che attualmente è ospitato al piano strada di Palazzo Rocca, in ambienti esigui e non adatti. I ritrovamenti che sono stati fatti a Chiavari e nel territorio circostante sono tra i più rilevanti della Liguria. Attualmente data la ristrettezza degli spazi, molti reperti sono inscatolati, mentre i resti della necropoli, rinvenuta in Corso Millo negli anni ’60, necropoli che è stata in esposizione a Genova nel 2004 alla mostra “I Liguri”, è chiusa a Chiapparino di Cicagna, nel contesto del Museo dell’Ardesia, attualmente chiuso. Investire sulla valorizzazione del Museo è secondo noi fondamentale anche per il risvolto turistico ed in particolare del turismo scolastico. Nel Museo già da tempo viene svolta attività didattica che con spazi adeguati potrebbe ulteriormente qualificarsi.

L’area dei giardini del Palazzo Rocca richiede una definitiva sistemazione con una struttura fissa sia per la copertura che per la zona spettacolo.

Per quanto riguarda la ex Chiesa di S. Francesco si procederà con il completamento del restauro degli esterni. Il complesso, comprendente anche la casetta della Crocetta, l’ex Farmacia dei Frati e il chiostro, deve diventare, secondo noi, dopo una adeguata ristrutturazione, una cittadella della cultura, con biblioteca, mediateca, fonoteca, spazi espositivi e museali, auditorium. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario trovare una nuova sistemazione ai Servizi Sociali, anche in vista di una migliore fruizione degli stessi da parte dei cittadini.

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Le opere pubbliche

Qualunque intervento di tipo edilizio sarà realizzato al di fuori delle logiche speculative, nella tutela di cittadini, ambiente, paesaggio ed ogni altra ricchezza del nostro territorio.

Leggi nel dettaglio le nostre proposte per:

  1. Palazzo Rocca e complesso dell’ex Chiesa di S. Francesco;
  2. Le scuole (Scuola dell’infanzia, Scuola Primaria, Polo scolastico per il Liceo Marconi Delpino, Asilo nido);
  3. Il centro storico;
  4. Il fronte mare (Opere di difesa del fronte mare, Area Preli, Colonia Fara, Lungomare, Il porto, La Colmata e la zona degli stabilimenti balneari);
  5. Viale Kasman.

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L’acqua: bene comune

Lo Sviluppo Economico Sostenibile

L’acqua: bene comune

L’acqua è un bene prezioso che va difeso in nome della qualità della vita e della salute pubblica.

Sulla lunga distanza il Comune si impegnerà a sostenere e promuovere la campagna di ripublicizzazione dei servizi idrici sostenuta dal comitato italiano per il contratto mondiale sull’acqua; nell’attesa riteniamo che la gestione dell’acqua debba, in ogni modo, avere un controllo pubblico che ne garantisca la qualità e ne razionalizzi la quantità  a tutela degli interessi collettivi. Dal momento che in questo momento il servizio idrico è gestito da Idrotigullio, ci impegniamo a rapportarci con questa società in modo assiduo, in collaborazione con gli altri sindaci del comprensorio, per tutelare i chiavaresi. In particolare sarà fortemente sollecitata la realizzazione del nuovo depuratore di Chiavari.

Per quanto riguarda le responsabilità comunali, c’è l’impegno a verificare quali perdite ci siano nella rete idrica. Probabilmente molte di queste perdite sono di tipo amministrativo, cioè furti d’acqua che non riusciamo a conteggiare, furti di un bene comune che vanno individuati, misurati e bloccati.
Bisogna inoltre fare un catasto delle tubature delle case di Chiavari, per vedere in quali case c’è il rischio di rilascio e presenza di piombo nell’acqua che esce dal rubinetto.

Per ridurre ulteriormente i consumi pensiamo di incentivare l’azione già iniziata da Idrotigullio per distribuire a tutti un kit di riduttori di flusso, dispositivi che permettono di ottenere un getto efficace e ricco con la metà dell’acqua comunemente utilizzata. Non solo quelli per il rubinetto ma anche quelli per la doccia. I consumi sarebbero comunque ridotti.

È necessario avviare campagne di informazione per mettere nelle condizioni i cittadini di usare nel modo migliore il servizio idrico e limitare gli sprechi.

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Il risparmio energetico

Lo Sviluppo Economico Sostenibile

Il risparmio energetico

Chiavari può e deve ridurre gli sprechi energetici, sia termici sia elettrici, per il giovamento di tutti. Abbattuti gli sprechi si potrà promuovere l’adozione di sistemi energetici basati su fonti rinnovabili, in modo da limitare la dipendenza da fornitori esteri e da fonti fossili. Per riuscirci è necessario che il comune si faccia ancora una volta promotore delle cosiddette buone pratiche, agendo su due fronti:

  1. la ristrutturazione del patrimonio pubblico, attraverso lo sviluppo di credito all’efficienza energetica (tramite le ESCO, le Energy Service COmpany);
  2. la modifica del regolamento edilizio (comunque necessaria), per recepire le norme nazionali in materia di efficienza energetica, imporre una soglia minima all’efficienza energetica degli edifici nuovi, e degli edifici esistenti per cui viene richiesto un intervento di ristrutturazione. Il regolamento edilizio deve facilitare anche il recupero delle acque meteoriche e l’adozione di materiali ecologici, biocompatibili e provenienti da fonti certificate (es. niente legno africano, per non finanziare conflitti).

Il costo del primo intervento è limitato alla redazione di un bando di gara ed alla progettazione ed attuazione di meccanismi di monitoraggio e di verifica; per il secondo è richiesta la redazione di un nuovo regolamento edilizio. Le competenze per svolgere questi compiti potrebbero essere già presenti in comune. In seguito a questi interventi si possono facilitare, attraverso il ricorso ai finanziamenti nazionali ed europei, interventi nelle strutture ricettive. A questo proposito sarebbe importante che il comune si dotasse di un ufficio (o almeno un impiegato) unico per la ricerca di finanziamenti, in modo da poter convogliare più progetti in un unico bando. Mantenendo l’efficienza energetica come obiettivo primario, un ufficio unico per i finanziamenti può favorire l’adozione di sistemi energetici basati su fonti rinnovabili e di pannelli solari fotovoltaici tramite il conto energia, sia per il pubblico, sia per il privato.

Questi interventi danno un beneficio immediato per il cittadino ma consentono un risparmio energetico solo su tempi lunghi, è perciò necessario uno sforzo di comunicazione istituzionale, accompagnata da interventi mirati, tra cui:

  • formazione dei tecnici interni ed esterni e delle categorie interessate (es. architetti, amministratori condominiali, famiglie…);
  • promozione di eventi (es. fiera dell’efficienza energetica + vetrina per i fornitori, biglietto agevolato per i cittadini per la fiera Energetica a GE… );
  • interventi educativi nelle scuole;
  • pensiline con tetto fotovoltaico per ricaricare bici elettriche pubbliche (da usare con abbonamento integrato).

Anche riguardo alle politiche energetiche è fondamentale conoscere le risorse locali e fare affidamento su di esse (ad esempio dalla pulizia della pineta delle Grazie si può ricavare materiale per produrre cippato da vendere o da usare per riscaldare la nuova palestra di Sanpierdicanne).

Una politica energetica così impostata trasforma la necessità di intervento in una potenzialità economica: maggiore lavoro per le imprese locali, aumento del valore degli immobili certificati.

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