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L’acqua è un diritto!

La pazzesca idea di utilizzare il depuratore di Lavagna anche per la Val Petronio !

Il progetto dell’Amministrazione del Comune di Lavagna che con il nuovo depuratore vuol servire anche il bacino di Sestri Levante e del suo entroterra non ha alcun sensoDepuratore di Lavagna - comparto di rotostracciatura

Il bacino imbrifero di Sestri Levante è distinto da quello di Lavagna e non comunica con esso. Per arrivare a Lavagna i reflui provenienti da Sestri dovrebbero essere canalizzati attraverso una condotta sottomarina dai costi evidentemente elevatissimi fino al depuratore di Lavagna.
Oltre tutto si devono considerare anche i maggiori consumi idrici, energetici e di manutenzione, per non parlare dei rischi in caso di guasti al sistema di pompaggio e dei possibili danni, che potrebbero essere arrecati dalla forza dei marosi, in una zona soggetta a forti mareggiate, che ancora di recente hanno devastato le attrezzature balneari.

Come è possibile che si porti avanti un’idea simile?
Lavagna ha solo bisogno di adeguare il proprio depuratore come da progetto esistente e nulla più.

 

Dalla manifestazione di oggi le motivazioni del NO alla Colmata

COMUNICATO STAMPA

La manifestazione di oggi, seppure promossa da “Ripartiamo da Lavagna” non ha alcuna valenza politica ma vuole presentare all’opinione pubblica l’ampio ed assolutamente trasversale panorama di coloro che esprimono doverosi dubbi e gravi preoccupazioni su questo progetto. Alla manifestazione hanno dato il loro assenso numerose associazioni ambientaliste, movimenti come M5S e Partecipattiva ed esponenti di vari partiti che si sono riuniti, senza simboli, davanti al Depuratore esistente a Lavagna per mostrare ai cittadini una delle tante alternative, quella di adattare l’impianto esistente alle nuove normative con un elevatissimo risparmio di soldi, tempo e iter burocratico.

In questa nota vogliamo soprattutto evidenziare le numerose incongruenze ed inesattezze, non arriviamo a definirle bugie, con le quali i fautori del progetto, IREN, Regione per voce dell’Assessore Briano, Provincia per voce del Commissario straordinario Fossati ed in ultimo il Comune di Lavagna per voce del Sindaco Vaccarezza, hanno bombardato i cittadini attraverso i media.

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Resoconto del Consiglio Comunale

Di seguito un commento del consigliere Canepa al Consiglio Comunale di Mercoledi 29 Agosto.

Tutti presenti ad eccezione di Rombolini, che come per le commissioni, non si e’ presentato.

Vediamo come sono andate le pratiche (con riportato il mio voto):

1 – Regolamento IMU: voto FAVOREVOLE – parte “tecnica” dove si ricalca piu’ o meno uno stardard usato da tutti

2 – Aliquote IMU: voto CONTRARIO – ho ribadito che non concordo in quanto ci sono tre punti che non si condividono:

• Aliquota al 0,76% (che poi e’ quella base) per le abitazioni principali concesse in uso gratuito ai parenti di 1° grado: io proponevo (come da nostro programma) lo 0,4% in quanto per molti questa e’ la prima casa (es. muore uno dei coniugi, il 50% della casa va’ ai figli, su questa porzione si paga lo 0,76% pur rimanendo la casa come 1° casa del coniuge superstite, ed altre tipologie simili)

• Aliquota del 0,83% per tutti gli “altri” immobili, compresi i negozi NON locati  quando invece per le abitazioni sara’ del 1,06% : non mi sembra ne’ giusto, ne’ coerente

• L’ aliquota ridotta del 0,4% per residenti e dimoranti nel Comune di Chiavari: OK, ma non sono state prospettate azioni per identificare (non sanno come fare) le 1° case fittizzie, cioe’ dove ha la residenza uno dei coniugi ma che in effetti dimora con il coniuge in qualche altra parte d’ Italia (pare che vogliano fare un controllo solo su coniugi entrambi residenti a Chiavari, ma non per gli altri). A questo proposito giusto oggi sul Secolo e’ apparso un articolo dove si riporta che il TAR condanna questa pratica, e molti comuni stanno gia’ mettendo in atto azioni per prevenirlo e punirlo

Recuperando sulle azioni suggerite si poteva ridurre l’ aliquota per i parenti di 1° grado, e se non bastava si potevano trovare risorse magari con riduzioni di costi (esempio la mercedes blu) oppure con una piccolissima percentuale di IRPEF sui redditi superiori a 100.000€.

Sono intervenuti anche altri, in particolare Barsotti che ha detto che quelle a cui facevo riferimento sono marginalità’, che riguardano poche persone. Perché dico io? Anche se fosse una sola persona in queste condizioni (ma sono sicuro che sono in tanti) sarebbe giusto ed etico (ma non parlavano di attenzione alla famiglia ???) trovare una soluzione.

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Resoconto dell’incontro pubblico su AMBIENTE e SICUREZZA

Vivere bene a Chiavari non è solo uno slogan: è un pensiero su cui Partecipattiva punta molto per il futuro della nostra città.
Così Giorgio Canepa ha aperto la seconda serata di approfondimento del programma elettorale sul tema AMBIENTE e SICUREZZA illustrando i molteplici legami con la vivibilità e  l’educazione di vivere e abitare la città.
Il concetto di sicurezza urbana non si identifica necessariamente con l’ordine pubblico. L’azione di sorveglianza e repressione deve essere accompagnata da politiche di prevenzione, moltiplicazione dei servizi e riduzione dei rischi. Lo stato dell’ambiente urbano è fondamentale per la percezione della sicurezza da parte del cittadino, per questo la sicurezza delle strade, dei marciapiedi, l’arredo urbano, l’illuminazione e la pulizia sono tasselli fondamentali del nostro programma.” Continua a leggere

Lo sapevi che la bolletta dell’acqua è illegale?

Anche se la legge non lo prevede, il gestore del servizio idrico sta caricando sulla bolletta un profitto che è illegale! Si chiama “remunerazione del capitale investito” e, anche se è stato cancellato con il referendum dello scorso giugno, in provincia di Genova incide ancora per più del 22% delle bollette!! La buona notizia è che si può smettere di pagare questa quota, l’ottima notizia è che si può chiedere il rimborso per i mesi precedenti.

La procedura è abbastanza semplice, rivolgiti al Comitato genovese Acqua Bene Comune:
http://www.acquapubblicagenova.org/campagna-di-obbedienza-civile/

Pagando la giusta bolletta rispettiamo ed applichiamo il voto della maggioranza degli italiani, impediamo agli speculatori di lucrare sul diritto all’acqua e facciamo un passo in avanti verso la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Inoltra questo messaggio ai tuoi contatti: si scrive acqua, si legge democrazia!

Per informazioni, e per aderire alle nostre iniziative:

Comitato genovese Acqua Bene Comune
Salita san Leonardo 25 r – tel. 389 9198656
http://www.acquapubblicagenova.org/
Facebook: Comitato Acqua Pubblica Genova
gruppoacquagenova@gmail.com